La cartoleria e i fuochi pirotecnici

Brescia.
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È con vero sgomento che il 31 dicembre 2010 ho trovato sulla pagina del suo giornale (su segnalazione di clienti della mia attività) un articolo riguardante i sequestri di materiale pirotecnico con evidenziato a grandi caratteri nel titolo la mia cartoleria per un controllo avvenuto nei giorni scorsi. Titolo e fotografia allegata (nella quale peraltro ho notato materiale che non mi riguarda) inducono il lettore a pensare ad un grosso sequestro di materiale illegale ed è per questo che sono rimasto allibito. I dieci kilogrammi citati nell'articolo si riferiscono in realtà al peso lordo del materiale comprensivo della sabbia contenuta che serve a stabilizzare «fontane» etc, in realtà la polvere pirotecnica è di soli kili due, settecentosessantuno grammi. Questi fuochi d'artificio inoltre non sono né proibiti né illegali ma tutti con certificazione di fabbrica e gran parte di questi evidenziati nella fotografia sono addirittura piccoli razzetti innocui con un contenuto netto di un grammo di polvere. L'addebito a me giustamente mosso è quello di non essere in possesso di una licenza idonea, mentre io ero erroneamente convinto che per la categoria in questione bastasse limitare la vendita ad una clientela esclusivamente maggiorenne. Capisco e condivido l'intento di Polizia e stampa di contrastare il diffondersi di materiale pericoloso ma ritengo che utilizzare una vicenda così limitata (si parla di circa trecento euro di acquisto) con titoli di tanto rilievo, sia forviante e denigratorio nella mia persona e nella mia attività.

Lettera firmata

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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