Istituiamo un fondo ad hoc di solidarietà all’Agenzia Entrate

In ordine alla proposta del segretario del Pd Enrico Letta di far pagare una quota di tasse aggiuntiva a chi possiede un patrimonio molto significativo... , mi permetto di formulare la seguente modestissima proposta: anziché imporla per legge questa giusta idea, perché non pensare di istituire presso l’Agenzia delle Entrate un conto ad hoc, che potremmo chiamare «di solidarietà» destinato a dare concreta realizzazione dell’articolo 118 della Costituzione (quello della sussidiarietà, per intenderci)? Su questo conto ogni cittadino potrebbe versare liberamente, quando e quanto vuole e non a scadenze predefinite, quello che vuole indipendentemente dal patrimonio posseduto. Questa proposta, indipendentemente da quello che potrà produrre ha il pregio di chiamare in causa ogni cittadino che potrebbe decidere di usare la propria «libertà» nel contribuire a ridurre le ingiustizie che in abbondanza hanno cittadinanza di questi tempi. È una proposta ingenua e ridicola? Forse, ma per lo stato sarebbe a costo zero e ai cittadini ricorderebbe che nella tomba non possono portare i «Beni» ma il «Bene». Aggiungo e chiudo che le cose giuste non sono solo quelle legali. P.s. la proposta non è fantastica ma frutto di una modesta esperienza fatta in qualità di presidente di una piccola realtà di servizi alla persona. Chi volesse saperne di più, resto disponibile.
// Martino MassoliBrescia
Gentile lettore, è uno spunto interessante quello offerto, perlomeno come stimolo ad una riflessione meno schematica e pregiudiziale su un fattore che comunque pesa sulla nostra realtà sociale, e in ultima istanza anche sul futuro della nostra democrazia: la sostanziale crescita delle diseguaglianze e la polarizzazione della ricchezza, accentuatesi anche nell’ultimo anno, come ha confermato anche il Censis, nel rapporto presentato lo scorso dicembre. L’esperienza di AiutiAMObrescia con i suoi 18 milioni di euro raccolti in pochi mesi ci ha dimostrato che davanti a proposte serie (nel caso collegate specificamente all’emergenza sanitaria) e a garanzie sui fondi raccolti, i cittadini si sono resi disponibili a quella che definirei una «patrimoniale volontaria»: cioè a donare un tot per finalità precise e percepite come un bene comune (i 58mila sottoscrittori sono lì a dimostrarlo...). Ma non sarà facile replicare un’iniziativa simile sul piano nazionale, anche perché nell’opinione pubblica l’Agenzia dell’Entrate non mi pare raccolga la stessa simpatia (e anche fiducia) di coloro che hanno promosso AiutiAMObrescia... D’altra parte, e per fortuna, non mancano iniziative credibili di solidarietà sociale già in atto. (g.c.)
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