Io, ex bancario, ora posso dire cosa non funziona

Lettere al direttore
AA
Sono un ex bancario da un paio d’anni in pensione. Prendo una piccola parte del vostro tempo per portare a conoscenza quello che sta succedendo ai «poveri clienti» che hanno un mutuo. Solo ora, che la cosa riguarda un mio stretto familiare, capisco che tante lamentele fattemi dalla clientela, a suo tempo, per tassi giudicati troppo alti e mai accolte, avevano ragione di essere. Quando ero in attività, al di là del bancone, non capivo e volevo, erroneamente, giustificare ogni cosa facesse la banca, ma vengo al dunque. Nel mese di ottobre 2024, un mio stretto familiare, ha stipulato un mutuo a tasso fisso (non cito volutamente la filiale, ma dico solo che è in Valsabbia) con la promessa da parte del responsabile che in caso di ribasso dei tassi da parte della Bce, quello applicato al momento della stipula e susseguente erogazione sarebbe stato rivisto. Da ottobre 2024, la Bce ha abbassato il tasso ufficiale di sconto di 1 punto, portandolo il 6 marzo 2025 al 2,50% con conseguente ribasso dell’Irs, indicatore col quale, unito allo spread della banca, viene determinato il tasso applicato al cliente, commisurato agli anni della durata del mutuo. Ad oggi, avendo scritto delle mail alla direzione della banca dal 6 gennaio in poi, sollecitando, come antecedentemente promessomi, di rivedere il tasso in essere, la banca, non solo non ha accolto la mia richiesta, ma non si è neanche degnata di inviare una risposta. La filiale, più volte interpellata, mi dice che tutto è fermo presso la direzione di Brescia essendoci un funzionario che fa da collo di bottiglia per la verifica delle richieste. Ora, più la banca non accoglie le richieste di ribasso del tasso, ovviamente più guadagna e, chi ci rimette? Come al solito il «povero» cliente. Ricordo, a chi non, lo sapesse, che c’è la possibilità di surroga, cioè portare il mutuo presso un’altra banca che offre tassi migliori, operazione assolutamente gratuita, che si può attuare un anno dopo l’iscrizione ipotecaria togliendo anche le polizze sottoscritte nella banca cedente, che normalmente sono, «incendio e scoppio con vincolo a favore della banca» e, normalmente, per maggior tutela anche «caso morte», sottoscrivendole presso altra assicurazione o istituto bancario.
Un cliente scontento
della propria banca
Carissimo,
ogni banca è paese e ci meraviglia che dopo una vita trascorsa «al di qua» dello sportello ci si accorga soltanto adesso di come dopotutto a contare è il bene proprio, dell’istituto di credito, prima che del cliente singolo. Benvenuto dunque nel mondo dei risparmiatori senza paracadute e rimbocchiamoci insieme le maniche affinché aumentino le protezioni per i cittadini e diminuiscano, per le banche, le possibilità di furbizia a nostro scapito. (g. bar.)
Un cliente scontento
della propria banca
Carissimo,
ogni banca è paese e ci meraviglia che dopo una vita trascorsa «al di qua» dello sportello ci si accorga soltanto adesso di come dopotutto a contare è il bene proprio, dell’istituto di credito, prima che del cliente singolo. Benvenuto dunque nel mondo dei risparmiatori senza paracadute e rimbocchiamoci insieme le maniche affinché aumentino le protezioni per i cittadini e diminuiscano, per le banche, le possibilità di furbizia a nostro scapito. (g. bar.)
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