Io, all’improvviso cieco da un occhio e poi... salvato
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Lettere al direttore
AA
Le racconto una storia, un incubo che può accadere a chiunque di noi. Sabato pomeriggio sono a pescare, a Roncadelle. Nel giro di tre ore perdo completamente la vista dall’occhio destro, vado a casa, scarico tutto e vado al Pronto soccorso dell’ospedale S. Anna, mi accolgono e mi mettono subito in codice rosso, distacco della retina. Mai avuto patologie, non fumo, non bevo, mi dicono può accadere. Resto allibito, sono praticamente cieco a destra. Mi prende in carico subito la dottoressa Maria Beatrice Simonelli, che fa parte dell’equipe del primario dottor Andrea Loda. Mi accompagna per i laboratori, li apre, mi fa tutte le analisi e fa da ponte con il primario, coinvolgono il chirurgo, dottor Domenico Massaro Cenere. Per farla breve, da sabato a domenica, allestiscono l’intervento e mi operano d’urgenza, mi riattaccano la retina e sostituiscono il cristallino. Poi dicono della sanità. Le aziende sono fatte da persone e io ho avuto la fortuna di trovare quelle giuste al momento giusto, non posso che ringraziarli. La mia lettera è un messaggio di fiducia a tutti i cittadini: io, un qualsiasi cittadino, ho avuto l’attenzione e le cure che manco a pagamento avrei ricevuto. Qualcosa funziona ancora e va evidenziato, abbiamo queste persone nella nostra Brescia, un patrimonio di tutti, a disposizione di tutti. Grazie.
Mauro Zanolli
Brescia
Caro Mauro,
quel che ci racconta è una perla e volentieri la condividiamo. A voce alta, proprio perché siamo i primi, come giornale, a evidenziare ciò che non va, a denunciare le carenze di una sanità in sofferenza, di un sistema che scricchiola e spesso fa acqua. Ogni medaglia tuttavia ha due lati e lo dimostrano le numerose lettere di elogio e ringraziamento che da pazienti riceviamo. Vicende che, al pari della sua, hanno un comune denominatore: la persona. Medici e personale sanitario con un nome e cognome, un volto, una storia. Sono loro, queste decine, centinaia di uomini e donne, che fanno la differenza e che permettono a migliaia di noi di mantenerci in salute e non perdere la speranza. (g. bar.)
Mauro Zanolli
Brescia
Caro Mauro,
quel che ci racconta è una perla e volentieri la condividiamo. A voce alta, proprio perché siamo i primi, come giornale, a evidenziare ciò che non va, a denunciare le carenze di una sanità in sofferenza, di un sistema che scricchiola e spesso fa acqua. Ogni medaglia tuttavia ha due lati e lo dimostrano le numerose lettere di elogio e ringraziamento che da pazienti riceviamo. Vicende che, al pari della sua, hanno un comune denominatore: la persona. Medici e personale sanitario con un nome e cognome, un volto, una storia. Sono loro, queste decine, centinaia di uomini e donne, che fanno la differenza e che permettono a migliaia di noi di mantenerci in salute e non perdere la speranza. (g. bar.)
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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