In Franciacorta tuteliamo le api Sono preziose

Lettere al direttore
Lettere al direttore
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Noi del Gruppo Territoriale Movimento 5 Stelle Franciacorta vorremmo porre all’attenzione dei lettori un argomento portato in Commissione Agricoltura della Regione Lombardia. Per le api vivere e produrre miele in Franciacorta è diventata un’impresa coraggiosa e quasi impossibile, con distruzione della biodiversità, monoculture e utilizzo di fitofarmaci che mettono a repentaglio la salute di questi preziosi insetti. Il cambiamento climatico provoca fioriture precoci o tardive privando le famiglie di api, al momento opportuno, di quei nutrienti fondamentali (nettare e polline) adatti al loro normale ed armonico sviluppo. I preziosi insetti sono disorientati da una natura imprevedibilmente mutevole, rimangono indeboliti e perciò maggiormente soggetti a malattie e ad attacchi di parassiti come l’acaro Varroa dextructor, una piccola zecca proveniente dal Sud Est asiatico e presente in Italia e in Europa da ormai 30/40 anni. Alle api il parassita succhia l’emolinfa (il loro sangue) rendendole menomate e predisposte ad infezioni virali e batteriche che ne accorciano drasticamente la vita, già di per sé breve, con conseguenze devastanti per il ciclo biologico del «superorganismo alveare». La distruzione della biodiversità dovuta all’aumento esponenziale delle piantumazioni a vitigno in Franciacorta provoca inevitabilmente un impoverimento del «pascolo» e per pascolo si intendono svariati ettari di terreno, bosco ed ultimamente anche interi versanti pedemontani sottratti annualmente agli insetti pronubi, immolati sull’altare di questa asfissiante monocoltura. Per poter sopperire a tali sottrazioni di habitat, le famiglie di api devono essere nutrite come mai prima d’oggi. Purtroppo le soluzioni adottate da alcuni coltivatori, stanti a dare ad intendere una conduzione del vitigno in maniera «biologica», come ad esempio il sovescio, ovvero seminare il terreno con fioriture mellifere azoto-fissatrici, sono utili al terreno (che è già molto) ma non agli insetti se sfalciate prima della fioritura ed utilizzate appunto come sovescio. La verità è che l’unica intenzione è aumentare la produzione dei vini franciacortini, con la preoccupazione di ottimizzare i lavori nelle vigne. Sarebbe utile invece, per il bene nostro e dell’ambiente, piantumare alberi da frutto tra i filari come accadeva un tempo, ma siccome impedirebbero il passaggio dei macchinari agricoli non si fa. Forse manca la consapevolezza dell’importanza delle api, degli insetti impollinatori e del loro habitat, sicuramente manca la volontà e la sensibilità di preservarli. Cosa chiedono gli apicoltori? Un ambiente più sano, accogliente e composito per le loro operose creature, sovvenzioni da parte di Regione Lombardia dirette ai piccoli produttori per tenere in vita gli alveari. Diffondere la conoscenza e l’importanza delle api nelle scuole per creare una cultura civica e di rispetto verso l’intero ecosistema.
Mary Ghitti
Manuela Metelli
Davide Chierighini

Carissimi,

sulla parte finale crediamo nessuno possa dissentire: ambiente più sano e diffusione della conoscenza giovano a tutti, non soltanto alle api.

Sul resto condividiamo le preoccupazioni, tuttavia siamo restii a considerare su fronti opposti agricoltura e ambiente. Entrambi possono, debbono, crescere insieme. Sta a noi, agli esseri umani, maturare una maggiore sensibilità e trovare soluzioni efficaci a tutela degli uni e delle altre. Non partendo da zero.

Perché se è vero che le monocolture presentano inconvenienti, è altrettanto vero che la Franciacorta - come bellezza e custodia ambientale del territorio, non soltanto per resa economica - trae giovamento dalla coltivazione dei vitigni. E per chi non è d’accordo, prima di alzare il dito ed eccepire, chiediamo di far un giro nelle periferie di troppi altri centri di Lombardia e del resto d’Italia, zeppi di spianate d’asfalto e capannoni. (g. bar.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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