Il reale miracolo della medicina che si prende cura

Lettere al direttore
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Di solito si parla del contrario, quindi sento un dovere civico nel segnalarla quando incontro l’opposto. La sanità, malgrado i decenni di disinvestimenti ha ancora spazio per chi crede nel proprio lavoro. Ho avuto la fortuna di trovare nella dottoressa Elena Stefani, medico presso l’unità operativa di riabilitazione funzionale, che aveva in cura la riabilitazione della mia mamma a seguito di una frattura, un medico estremamente competente, che con un approccio olistico ha curato con estrema professionalità sia il trauma dovuto alla frattura che le altre patologie che la affliggevano. Inoltre, aspetto oramai trascurato, la dottoressa Stefani ha sempre offerto con la Sua presenza, il tempo e la pazienza per spiegare ai parenti dei malati che seguiva, i progressi e la metodologia che applicava per curarli al meglio. Di questi giorni, devi inseguire i medici per sapere come stanno i tuoi cari. Nel mio caso poi, avendo difficoltà fisiche a muovermi, sarei stato relegato al buio se non fosse stato per l’attenzione che la dottoressa mi ha concesso per spiegarmi per telefono i progressi e le cure che stava adottando per mia madre, e senza incalzarmi con fretta e distrazione al contrario mi ha regalato la tranquillità di sapere le condizioni di mia madre, le terapie che stava mettendo in atto e spazio per qualsiasi domanda avessi. Ciò mi ha regalato sia tranquillità che la certezza che mia madre fosse seguita al meglio. Oramai si dimenticano le ansie ed i patemi dei parenti e dei cari degli ammalati, con la dottoressa ciò non accade. Sentivo il dovere di segnalare queste qualità perché sono l’unica forma di ringraziamento che posso fare alla dottoressa ed alla struttura stessa affinché continui a credere in ciò che fa, con scienza e coscienza e tanto cuore. Grazie dottoressa.
Eugenio Simpatico

Caro Eugenio,

di lettere come la sua ne arrivano per fortuna molte. Se oggi scegliamo di darvi evidenza è perché ci è capitato tra le mani, giorni fa, un libro del filosofo e scienziato cognitivo Daniel C. Dennet, in cui si elogia l’intera filiera della moderna medicina.

«Questo meraviglioso tessuto di eccellenza umana» lo definisce lui, riferendosi non soltanto ai chirurghi e ai medici, ma anche alle decine di tirocinanti, infermiere e infermieri, radiologi, addetti ai prelievi, fisioterapisti... E pure alle persone che portano da mangiare, che riassettano le camere, che lavano montagne di panni sporchi, che gettano i rifiuti, che accompagnano con la sedia a rotelle, che si danno il cambio e si aiutano a vicenda. E ancora a chi sta a monte, a chi studia farmaci, chi li testa, chi progetta macchine, chi definisce organizzazioni, chi pubblica ricerche, chi produce miglioramenti a getto continuo, braccando e correggendo le imperfezioni.

È l’intero sistema della medicina, intesa sia come scienza sia come tecnica operativa, ad essere una «meraviglia». «Senza quel tutto - come scrive lui - la buona volontà dei singoli sarebbe pressoché impotente. Anche se - aggiungiamo noi - sono proprio le buone volontà dei singoli che determinano la bontà dell’intero sistema.

Un grazie enorme dunque alla dottoressa Stefani. Abbracciando idealmente lei, rendiamo omaggio all’intero sistema che di noi si prende cura: l’unico miracolo di cui si ha ogni giorno una prova. (g. bar.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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