Il permissivismo nella scuola e fuori che ci sta rovinando
Dopo aver letto, davvero indignata, la lettera del prof. Filippini, sento la necessità di esprimere il mio pensiero al riguardo. Anche io tanti anni fa ho insegnato nelle scuole superiori della nostra città e mi sono ritenuta anche educatrice per aver insegnato non solo le mie materie, ma anche l’educazione e il rispetto verso chiunque altro facendo adottare un linguaggio appropriato e un comportamento adeguato, cose di cui il prof. Filippini sembra essere privo. Ai miei tempi per accedere all’insegnamento (e prima ancora ai concorsi di abilitazione e cattedra) era necessario presentare, insieme ai documenti relativi agli studi eseguiti, il certificato del «casellario giudiziale», perché, essendo l’insegnante ritenuto anche educatore ed essendo contemporaneamente «Pubblico ufficiale» non dovevano esserci «precedenti». Adesso la figura dell’insegnante non è cambiata e per i documenti si accetta l’autocertificazione, ma questo non vuol dire potere nascondere la realtà delle cose. Perciò ritengo che per il professore di Bergamo si sia trattato di un doppio reato. Purtroppo viviamo in un periodo di forte degrado spirituale e materiale accompagnato da grande permissivismo. Questa situazione ci ha condotto allo stato di cose attuale per cui si accetta anche quello che non è legale. Basta assistere al comportamento incivile e non sanzionato: di ragazzi e di adulti che sputano indisturbati per la strada, di ciclisti che invece di usare le piste ciclabili sfrecciano sulle strade e sui marciapiedi, di automobilisti che non rispettano il codice, di pedoni che attraversano col semaforo rosso perché sono sulle strisce, ecc. Ricordo che la libertà, di cui per fortuna godiamo, non vuol dire fare il proprio comodo, ma prima di tutto rispettare la legge, il prossimo, l’ambiente, la natura, gli animali e le piante, cosa che evidentemente non ha fatto il succitato professore.
// Giuliana Magli SolfrizziBrescia
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato