Il modello italiano per il governo? Solo poca coerenza

Lettere al direttore
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Ultimamente i media hanno parlato molto del «modello italiano». Mi permetta di esprimere il mio pensiero da cittadino italiano ed europeo.

Personalità politiche di alcuni paesi europei ed anche degli Stati Uniti hanno fatto i complimenti alla formula di governo in Italia, suggerendola come modello per una soluzione alla crisi della Francia.

Probabilmente non conoscono bene il sistema elettorale italiano che consente di partecipare al voto come singolo partito ma anche di costituire un gruppo di partiti diversi col solo scopo di avere una maggioranza per andare al potere. Il risultato è che, essendo partiti politicamente diversi, per governare bisogna fare compromessi, che generalmente sono peggiorativi e tante volte il contrario della linea di partito.

Qualche esempio. La Lega era contraria al premierato proposto da FdI mentre FdI era contraria all’autonomia regionale, così ognuno ha votato per ambedue le leggi ed evitare la crisi di governo. Lo stesso per riforma fiscale, decreto «salva casa», armi all’Ucraina...

Per chiarire ancora meglio il «modello italiano» di governo voglio evidenziare un’altra dichiarazione di Salvini riportata sul GdB: siamo distanti da Meloni in Europa, ma garantiamo governo per tutti i cinque anni in Italia. Santa coerenza!
Giovanni Togni
Brescia

Caro Giovanni,

le rispondiamo volentieri se ci fa una promessa. Questa: a prescindere dalla risposta, non verremo giudicati come simpatizzanti di una parte politica o dell’altra.

Intesi sulle basi, passiamo all’altezza. Della politica, intendiamo. Il cui obiettivo, in un regime parlamentare qual è il nostro, deve essere quello di cercare punti comuni, pur se non si va d’accordo su tutto (in alcune questioni, proprio per nulla).

Poi possiamo chiamarlo compromesso (al ribasso) oppure mediazione (al rialzo); possiamo indignarci per la mancata coerenza oppure apprezzare la capacità di cambiare idea; possiamo gridare al miracolo oppure allo scandalo, ma da lì non si scappa.

E se dobbiamo dirla tutta - lei però si ricordi la promessa fatta - assai meglio la situazione italiana, con la necessità di trovare un equilibrio per chiunque governi, sia a destra sia a sinistra, che altri Paesi in cui la maggioranza è bulgara e uno soltanto comanda. (g. bar.)

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