«Il mio grazie agli amici delle Acli»
C'era una volta una ragazza e l'utopia recondita di un'idealizzazione sociale mancata. Potrebbe cominciare così la storia che sto per raccontare, quasi come in una fiaba, poiché ad essa in fondo s'accinge ad esser; per la bontà dei personaggi ed i contenuti fuori da un contesto di realtà ordinaria.
Poi un giorno, grazie ad un provvidenziale incontro col destino che le mise sulla sua strada una fata saggia e consigliera, che le indicò la strada e due speciali maghetti che diedero incoazione alla vicenda, la realtà s'infranse, la magia prese il sopravvento, e la favola prese vita...
Partendo dal presupposto che le Acli sono una realtà sociale ben inarcata sul territorio nazionale e non; a grandi linee fornisco qualche delucidazione in più per chi ancora non le conoscesse. Promotori di movimenti di pensier e correnti filosofiche, sono un movimento educativo che si caratterizza e si esprime attraverso reti di imprese sociali e realtà associative spaziando da vari settori e attività.
Dai diritti imprescindibili dell'uomo e dei lavoratori di cui da sempre il patronato, nella sua lungimiranza di tempo può ben vantar di raccontare e di raccontarsi, ai vari servizi di utilità pubblica di cui ne cito alcuni: assicurazione, successioni, assistenza fiscale, colf e badanti, alla promozione di esperienze di volontariato internazionali e non, di turismo responsabile in paesi interessati da progetti di cooperazione, e ancora dal sostegno a forme di cittadinanza attiva con particolare attenzione alla diffusione di stili di vita alternativi, all'impegno nell'approfondimento delle questioni geopolitiche e interne, alla sensibilizzazione sui temi della pace e della legalità.
In poche parole, una grande realtà formata da tante piccole storie. Per non parlare delle collaborazioni che man mano si sono implementate con altre strutture presenti sul territorio: Lega consumatori, Ipsia, Unione cattolica Giuristi Italiani; entrando così a far parte della grande grande famiglia delle Acli.
Facendo una rapida rendicontazione dell'anno appena ahimè (troppo velocemente) trascorso, posso apportar fortunatamente un bilancio estremamente positivo, al di sopra delle mie aspettative. È stato un periodo pieno di emozioni... intense, forti, divertenti, speciali, come le persone che ho incontrato. È un'esperienza che ti permette di vedere la vita delle medesime in modo diverso, perché tu in quella vita, nella loro vita entri in qualche modo a far parte.
Ho potuto rendermi utile e conoscere delle circostanze nuove e diverse, ragion per cui ora sono più attenta alla mia realtà che ho, di gran lunga, rivalutato. Un'esperienza che ha lasciato e lascerà nel tempo a venire un segno significativo nella mia esistenza, un'impronta, una traccia rimarcabilmente indelebile dentro il mio io più intimo; dato che la memoria stessa è continuamente sostenuta, soccorsa, orientata, in una realtà contemporanea che per quanto trasformata resta pur sempre legata con fili visibili e invisibili ad altre realtà che l'hanno preceduta nel tempo. Ha costituito un senso e un valore nuovo alla mia vita.
Spero di riuscire a perseguire in continuità i valori che mi sono stati trasmessi quest'anno; la pace, la solidarietà, l'impegno per la costruzione del bene comune hanno bisogno d'essere tradotti in comportamenti e stili di vita realizzati e riversati nel quotidiano.
Un ringraziamento in particolare va a chi ha dato inizio a questa vicenda, a quella famosa fatina e a quei due maghetti di cuore che rispettivamente nella realtà prendono il nome di Sandra Mazzotti, consigliera Acli di Iseo, per il grande impegno, la dedizione, e la partecipazione nelle svariate cause in cui si riversa in ambito aclista e non, e di Mina Martinelli «storico» perno centrale e insostituibile, da anni nella segreteria/presidenza delle Acli, essendo anche presidente di circolo, a cui va tutta la mia gratitudine per avermi accolto, seguito con pazienza, dedizione, continuità e una meravigliosa spontaneità di cuore che solo una persona senza riserve può donare; e a Roberto Toninelli, responsabile dell'organizzazione a livello associativo, che con grande umanità e calore ha dato la spinta per far sì che si realizzasse, risanando ogni mio dubbio, questa magnifica avventura, perché tale è stata.
Un grazie senza riserve va poi anche alla meravigliosa signorilità di Roberto Rossini, presidente provinciale, per l'accoglienza e l'ascolto datomi. Come non citare poi la parte amministrativa delle Acli: la genuinità e la bontà unita alla comprensione delle responsabili a livello amministrativo, Donatella Deliziosi, Natalina Favagrossa e Fabiana Piubeni. Un ringraziamento altrettanto speciale va poi anche al resto della segreteria provinciale o dir si voglia, Andrea Franchini e Alessandra Bordogni; il primo lo ringrazio per aver avuto fiducia e aver dato credito alla mia persona con disinvolta dolcezza e premura, per avermi dato la possibilità di poter esprimere una personalità che forse non avevo ancora ben delineato. Ad Alessandra per la cordiale disponibilità umana riscontrata nelle varie circostanze. E per finire, ma non per questo per ultimo, il resto dello staff delle Acli, il patronato e tutti gli altri servizi. Un immenso grazie di cuore per le persone che avete dimostrato di essere.
Un ringraziamento in chiusura lo meritano anche l'ordine delle Madri Canossiane di Iseo. Se non fosse stata per la loro lodevole comprensione e appoggio questo servizio non sarebbe stato possibile poiché andava a confrontarsi, in concomitanza con l'orario di lavoro.
Servizio civile: una scelta che cambia veramente la vita, poiché come citava St. Exupery nel famosissimo «Piccolo principe», l'essenziale è invisibile agli occhi, non lo si vede bene che col cuore. Un cuore che in questa storia batte pulsante.
Silvia Gilardoni
Pilzone d'Iseo
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