I signori dell’anello Se i tappi di bottiglia diventano... divisivi

Lettere al direttore
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Quante tonnellate di plastica si producono per gli anelli che fanno corpo unico con i tappi delle bottiglie? E questi anelli di plastica non causano a loro volta inquinamento, proprio per volontà di quella Comunità Europea che, pur dichiarandosi verde, va in direzione opposta?
Gianantonio Borghesani

Caro Gianantonio,

oltre a maldestri siamo pure impazienti: può dunque facilmente immaginare come abbiamo accolto la novità dei tappi che non si staccano, costringendoci ad evoluzioni che inevitabilmente si concludono con il rovesciare parte del contenuto.

Dichiarato questo, ci rendiamo altresì conto che su questa piccolezza s’è scatenato un can can che metà basta, con persino manifesti dedicati in campagna elettorale, come se l’Unione Europea si riducesse al banale fastidio di un cerchietto anulare.

Più seriamente, non disperdere plastica nell’ambiente è un fattore culturale, dipende dalla buona educazione. Noi, ad esempio, abbiamo mille difetti, ma ci faremmo tagliare una falange pur di non gettare spazzatura dove non si dovrebbe. Siccome però questa sensibilità non è di tutti, ci si inventa espedienti che riducano il danno, facendo venire il nervoso, ma costringendo a pensare. (g. bar.)

P.S. Sulla produzione di plastica in più, crediamo sia zero, perché i tappi avevano l’anello pure prima. Soltanto che adesso non si stacca.

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