Grazie ai soccorsi e grazie anche all’App del 112

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Con questa lettera desidero raccontare la mia esperienza in una richiesta di soccorso al numero unico di emergenza 112. In una bella giornata primaverile, mio padre (85 anni) ha deciso di passare un pomeriggio in campagna in un casolare di sua proprietà dove però purtroppo ha avuto un malore ed è caduto in coma. Il casolare in questione si trova in mezzo ai campi tra il Comune di Calvagese e Muscoline, è solitamente utilizzato come deposito per attrezzi e nessuno vi abita, quindi non esiste un vero e proprio indirizzo. Mio marito trovandolo riverso a terra mi ha chiesto di allertare il 112, mettendo il papà in posizione di sicurezza, io nel frattempo ho chiamato il 112 comunicando il numero del cellulare di mio marito, su cui aveva da poco caricato l’App 112. L’operatore ha immediatamente geolocalizzato la chiamata e avvertito i volontari Ambulanza Cosp di Bedizzole e l’equipe Auto medica Areu in servizio al Pronto Soccorso di Gavardo, e contemporaneamente ha messo in contatto l’operatore 118 con mio marito per poterlo guidare nella prima assistenza. All’arrivo dei soccorsi mio papà è stato stabilizzato e intubato sul posto, e poi immediatamente trasferito al Pronto Soccorso di Gavardo e messo in terapia intensiva. Con questa mia lettera vorrei ringraziare di cuore, anche a nome della mia famiglia, tutti gli operatori coinvolti nella sfortunata vicenda: il 112 è uno stupendo esempio di collaborazione tra enti e di servizio utile ai cittadini. In assenza dell’App 112 l’intervento di soccorso su mio padre sarebbe stato estremamente difficile e localizzare il casolare senza indirizzo sarebbe stato per i soccorsi un’impresa veramente ardua. Ora, cercando di sfruttare al meglio lo spazio che mi darete, vorrei lanciare un appello alle Istituzioni preposte perché siano costantemente programmati e potenziati percorsi d’informazione per la cittadinanza su questi servizi veramente utili. Ho alcuni suggerimenti: innanzitutto organizzare incontri mirati per creare nonni Smart, rendendo le tecnologie digitali accessibili e fruibili a tutti gli anziani. Ben venga magari la disponibilità dei Segretariati Oratori Lombardi, organizzando incontri nonni/nipoti dove i nipoti «nativi digitali» possano guidare gli Adi all’utilizzo di cellulari e dispositivi elettronici. Ben vengano inoltre giornate mirate nelle scuole, magari tenute da formatori Areu, per impartire semplici istruzioni di soccorso, seguite da un volantino che arrivi in tutte le famiglie. È importante che tutti sappiano che c’è un numero che può salvare una vita: il 112. Lo può chiamare chiunque, per ogni tipo di emergenza, è gratuito, non serve credito sul cellulare e va insegnato anche ai bambini. Tutti dovrebbero scaricare sul proprio telefono la App 112 «Where are U» grazie alla quale con un semplice tocco parte la chiamata al 112 e il telefono viene geolocalizzato. Far partire la chiamata con App 112 lancia un vero e proprio Sos, anche quando non si può parlare perché si sta male o ci si trova in situazione di vero pericolo. Ringrazio per la disponibilità, grazie ancora a tutti e saluto cordialmente.

// Vanna Bonomini Bresciani
Gavardo

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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