Gli standard nelle Case di riposo
Le chiedo spazio per poter rispondere, tramite le pagine del suo giornale, ad un gruppo di familiari di ospiti di una Casa di Riposo della nostra provincia che, in forma anonima, si sono rivolti al Collegio infermieri per esprimere la loro sofferenza e il loro disagio per alcune scelte della struttura in merito all'assistenza infermieristica. Non saprei come fare altrimenti e mi dispiacerebbe non dare un segnale di attenzione a chi in forma tanto garbata ci chiede aiuto.
Innanzitutto desidero ringraziarvi per aver riconosciuto nel Collegio Ipasvi un interlocutore degno di accogliere la vostra sofferta segnalazione.
Pur senza entrare nel merito dell'organizzazione della struttura cui voi vi riferite, che esula dalle competenze del Collegio, rispondo alle vostre puntuali segnalazioni, in particolare per quanto riferito alla presenza e al ruolo degli infermieri in casa di riposo, o Residenza sanitaria assistenziale (Rsa), come previsto dalla normativa regionale in materia.
Nel 2003 con la Dgr 12618 la Regione ha ridefinito gli standard assistenziali, espressi in minuti settimanali ospite, introducendo uno standard unico e superando la precedente normativa che prevedeva standard diversi in relazione al grado di autosufficienza parziale o totale o al ricovero in Nucleo Alzheimer. La nuova delibera, attualmente in vigore, prevede 901 minuti settimanali ospite per le strutture accreditate e 750 minuti per quelle autorizzate senza indicare quanti di questi minuti debbano essere erogati dalle diverse figure sanitarie (infermieri, fisioterapisti) e socio sanitarie (Animatori, Operatori socio sanitari, personale ausiliario). Per quanto riguarda gli infermieri la delibera indica la necessità che nella struttura vi debba essere un infermiere sulle 24 ore.
Pertanto a fronte di un'utenza sempre più compromessa da un punto di vista della salute e della funzione fisica e cognitiva, l'assistenza può essere erogata da personale numericamente sufficiente (ai sensi della delibera), ma meno qualificato.
Poche in verità le strutture che hanno applicato gli standard: molte erogano più minuti di assistenza e la presenza degli infermieri è ben superiore di quanto previsto dalla normativa.
Nella più recente circolare 31 del 22 ottobre 2003 la Regione specifica che l'infermiere deve essere effettivamente presente nell'intera giornata e per quanto riguarda il turno di notte propone tre possibilità mutuamente esclusive:
1. presenza effettiva dell'infermiere
2. presenza effettiva del medico
3. presenza effettiva dell'Operatore socio sanitario con reperibilità del medico o dell'infermiere.
Pertanto le scelte dell'amministrazione della Rsa in cui sono accolti i vostri cari sono in linea con quanto stabilito dalla nostra Regione per queste strutture.
Ciò ovviamente non garantisce la qualità delle cure erogate: come anche da voi segnalato, vi sono difficoltà nei confronti delle quali è quanto mai necessario un lavoro congiunto e sinergico.
Molto ancora si può e si deve fare per migliorare l'assistenza e la qualità della vita degli ospiti nelle strutture per anziani e spesso le migliori soluzioni si trovano nella collaborazione costruttiva fra ente gestore, operatori e familiari.
È auspicabile pertanto un incontro con la Direzione, non per rivendicare i pur legittimi diritti, ma per trovare insieme la soluzione più praticabile e opportuna.
Come Collegio siamo a disposizione per una eventuale segnalazione agli iscritti che lavorano nella Rsa di quanto da voi comunicato e ci impegniamo a promuovere iniziative di formazione orientate a migliorare le competenze degli infermieri nell'assistenza ai pazienti anziani.
Dott. Stefano Bazzana
Il presidente
Per il Consiglio Direttivo IP.AS.VI
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