Ecco perché ho fatto la volontaria in Africa come Silvia

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Penso intensamente a Silvia rapita in Kenya. A febbraio 2018 ho trascorso un mese come volontaria a Langobaja, non lontano da Chakama. Spero con tutto il mio cuore che possa tornare presto. In questo momento così tragico per lei e per la sua famiglia vorrei però raccontare la mia esperienza perché fare volontariato in Africa non è sempre così pericoloso. Africa. Terra di colori, profumi, contraddizioni, brutale, selvaggia ma così armoniosa. La voglia di nuove esperienze mi ha portato in Kenya, a Langobaja in una fattoria nell’entroterra di Malindi. Inizialmente curiosa e leggera, ho vissuto l’esperienza più profonda della mia vita. La mia anima, quella davvero più intima, è ancora là … in quella fattoria, nella terra arsa dal sole, nelle fronde dei manghi, nelle capanne color della terra, nelle voci dei bambini tra i banchi di scuola… Ho vissuto con loro, cucinato e mangiato con loro, lavorato, cantato e pianto assieme a loro: ho sentito sulla mia pelle la loro disperazione e la loro felicità. Riescono ad essere felici e dignitosi anche nella loro miseria. E questo ti spacca! Torni a casa e non ti lamenti più! Torni a casa e non puoi più stare sul divano a guardare la tv e spegnere il cervello! Semplicemente, non puoi! Tanti mi chiedono: «Ti ci è voluto un viaggio in Africa per capire certe cose?». Sì, evidentemente sì! Ora sono consapevole più di prima del fatto che consumiamo troppo e sprechiamo troppo! Spendiamo eccessivamente per vestiti di cui non abbiamo assolutamente bisogno; compriamo troppo cibo che va a riempire le nostre dispense e poi magari facciamo scadere un vasetto di marmellata di cui ci siamo dimenticati perché nascosta dietro pacchi di pasta. Compriamo troppi giocattoli ai nostri figli, giocattoli che poi, dopo cinque minuti di entusiasmo, vengono dimenticati nell’angolo del salotto o sotto il divano. Come giocano i bambini in Africa… ti scendono le lacrime nel sentirli ridere e urlare di gioia mentre corrono dietro ad una ruota di una bicicletta tutta rotta! «Si, mi piacerebbe fare una donazione ma non mi fido: chissà poi dove vanno a finire i miei soldi!» Non si può vivere senza fidarsi mai di nessuno! E sono tutte scuse per continuare a non fare niente e rimandare i conti con la propria coscienza. Continuiamo a ragionare così e non faremo mai nulla per nessuno! Magari è vero, può capitare che i nostri soldi possano finire nelle tasche di qualche associazione fasulla... ma se invece andassero davvero a destinazione, a chi ne ha davvero bisogno? Quanto bene che potremmo fare! Si tratta solo di scegliere: continuare a far finta di niente o dedicare un attimo, un pensiero, un gesto! «Si, mi piacerebbe andare a fare un’esperienza di volontariato in Africa, ma che paura!». Oculatezza nella scelta dell’associazione con cui si decide di partire. Anche qui è una questione di scelta. Ci sono tante associazioni che operano seriamente da anni sul territorio, che sanno come muoversi con coscienza e sicurezza e che non metterebbero mai in pericolo i propri volontari. Io ho vissuto un mese in fattoria a Langobaja e mi sono sempre sentita al sicuro e protetta in ogni momento dai membri dell’associazione e dalla comunità locale che gravita attorno alla fattoria. Mi è stato spiegato ciò che potevo e che non potevo fare. Ripeto: sempre una questione di scelta. E io ho scelto Karibuni onlus, che da anni opera nella contea di Kilifi, tra Malindi, Watamu e Langobaja. «Si, ma ci vuole tempo per fare del bene agli altri!». Non è vero! Ci vuole solo la voglia! Aiutare la vecchina del piano di sopra a portare la spesa quanto tempo prezioso può portarci via? Ritagliamoci un po’ di tempo per gli altri nella nostra vita dai ritmi forsennati... che poi siamo noi a renderli forsennati! Perché, volendo, si può rallentare! Un pensiero, un gesto, anche solo un sorriso! Quanto fa bene sorridere? A noi stessi e a chi vede il nostro sorriso! Pensare agli altri non vuol dire necessariamente andare in Africa... Ma andare in Africa come volontario è un vero e proprio privilegio! È un’esperienza che può essere fatta a tutte le età, anche da famiglie con bimbi. Per i bambini è un’opportunità per imparare fin da piccoli la solidarietà e il giusto valore da dare alle cose e per noi adulti l’occasione di imparare un nuovo modo di vivere, vivere bene, con sentimento, con passione e partecipazione. E per dare un aiuto concreto a chi non ha niente, ma davvero niente! Perché non è giusto! Ti aspettiamo Silvia! Torna a casa presto!

// Alessia Gadaleta
Cazzago San Martino
Gentile Alessia, la sua lettera è un piccolo, straordinario «risarcimento» morale che merita la più ampia diffusione e al quale mi associo, nei confronti di Silvia dopo gli obbrobri con cui tanti «leoni da tastiera» hanno infangato sui social la giovane volontaria rapita in Kenya, spesso nascondendosi (spero per la vergogna) dietro l’anonimato. Ma chi compie certe scelte - come quella di fare il volontario - ha il coraggio di metterci il nome, la faccia e la propria persona in quel che dice e soprattutto in quel che fa. Ora aspettiamo fiduciosi di riabbracciare al più presto, libera e incolume, Silvia. La nostra Silvia. (g.c.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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