E se l’intera realtà fosse un gioco senza libere scelte?

Lettere al direttore
Lettere al direttore
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Nel vasto mistero dell’esistenza, l’idea che siamo immersi in una simulazione non è più un concetto puramente filosofico o fantascientifico, ma una riflessione che sta prendendo piede tra le menti più brillanti del nostro tempo. Se, in fondo, l’intera realtà che conosciamo fosse un gigantesco gioco, un esperimento meticolosamente progettato? Se la nostra coscienza fosse solo il risultato di un codice complesso, la cui vera origine ci sfugge, nascosta da barriere invisibili di programmazione? Immaginiamo per un momento che ciò che chiamiamo «realtà» non sia altro che un set di operazioni ordinate. Ogni decisione che prendiamo, ogni emozione che proviamo, potrebbe non essere frutto delle nostre scelte libere, ma semplicemente l’effetto di una programmazione che ci guida lungo un cammino predefinito.

Paolo Bertola

Caro Paolo, a un tema tanto vasto rispondiamo con una frase corta, di Stephen Hawking, l’astrofisico: «Ho notato che anche le persone che affermano che tutto è già scritto e che non possiamo far nulla per cambiare il destino, si guardano attorno prima di attraversare la strada». Buona vita. (g. bar.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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