Destra e sinistra Se sulla sicurezza conta... dove si sta
Lettere al direttore
AA
La sicurezza ovvero la strumentalizzazione all’ennesima potenza. Da parte della destra.
Rolfi è impegnato, giorno e notte, in una narrazione come se Brescia fosse la Caracas italiana. Ma a rischio di essere noioso gli ripropongo, considerato che la sicurezza è competenza esclusiva dello stato, di incatenarsi, a giorni alterni, ai cancelli di prefettura e questura per chiedere al suo ministro di militarizzare la città. Altrimenti taccia per sempre.
Anche nella mia cittadina, Gardone Val Trompia, gli imprenditori della paura hanno impostato così la loro campana elettorale. Enfatizzando oltre ogni misura alcuni episodi, rientranti nella fisiologia e che non scalfivano la sostanziale tranquillità del paese. Ovviamente hanno promesso che con loro a Palazzo Chinelli Rampinelli tutto sarebbe cambiato. I cieli sarebbero tornati azzurri e i prati verdi. Ma... di recente a Gardone si è verificata una gragnuola di furti mai vista. La storia a volte sa essere ironica. Lungi da me pensare che ci sia una qualche responsabilità della nuova amministrazione. Tuttavia il sindaco, impegnato con invidiabile costanza nelle pubbliche relazioni, non ha proferito parola. E lo capisco. Avrebbe dovuto dire che in campagna elettorale si era sbagliato, che i temi della sicurezza sono complessi, che il comune non è l’ ente preposto a garantirla. Avrebbe dovuto riconoscere che gli esponenti del centrosinistra gardonese non sono fatti della stessa pasta di Rolfi e compagnia cantante. Magari diranno che loro hanno chiesto di introdurre il Daspo. Una misura che non c’entra nulla con questo tipo di criminalità.
Tuttavia continuo ad essere fiducioso che le radici (che secondo alcuni suoi alleati non gelano mai) martinazzoliane del sindaco, alla fine, prevarranno sugli istinti prevalenti nella sua maggioranza. E almeno Gardone sarà risparmiata dalle parole vuote di apprendisti stregoni e imprenditori della paura.
Paolo Pagani
Direzione regionale del Pd
Caro Paolo,
sulla sicurezza, come sempre, destra e sinistra riescono a litigare e non mettersi d’accordo su nulla, interpretando ruoli a soggetto: se la maggioranza è di centrosinistra, l’opposizione la accusa di non fare abbastanza; se invece il centrodestra ha la maggioranza, l’opposizione sottolinea come la criminalità perduri, facendosi beffe dei proclami di chi altrove sbraita.
Noi, che stiamo nel mezzo, restituiamo le carte del mazzo alla politica, domandando: possibile che neanche su un tema come questo si trovi un punto d’incontro? È proprio impossibile per il centrosinistra ammettere che la mancanza di sicurezza è un problema e che quando mancano ordine e rispetto delle regole, i primi a rimetterci sono i poveri diavoli, le fasce di popolazione più esposte, chi vive zone di degrado e una cittadinanza di periferia?
Ed è incapace il centrodestra di smetterla con le ricette semplicistiche, con la generalizzazione del nemico, promettendo soluzioni rapide allorché invece servirebbe un lavoro mirato, un discernimento paziente, qual è quello del giardiniere che contrasta l’erba grama?
Invece di litigare e rimbrottarsi a vicenda, imparino gli amministratori ad affrontare con serietà ogni questione, non minimizzando, né enfatizzando, ricordandosi coerenza e non cambiando spartito a seconda se si sieda tra i banchi dell’opposizione o in maggioranza. (g. bar.)
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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