Contro il clima che scalda la terra... dipingiamo i tetti
Lettere al direttore
AA
Il 1
3 corrente mese ho avuto occasione prima della conferenza tenuta principalmente da Luca Mercalli su problematiche cambiamento ambientale, con lo stesso proponevo quella che pensavo sarebbe stata presa come curiosa mentre Mercalli mi diceva essere già allo studio. Essendo uno dei problemi dell’innalzamento delle temperature la riduzione dell’albedo della terra dovuto alla riduzione dei ghiacciai e memore di una esperienza da ragazzino proponevo di tinteggiare tutti i tetti della comunità europea e se possibile del mondo con vernice atossica bianchissima e riflettente.
Sperando che un parlamentare sensibile al tema ambientale legga questa mia e proponendo l’iniziativa alla prima cittadina di Brescia Castelletti Laura e alla premier Giorgia Meloni di pensarci e se possibile agire non per noi ma per i figli ed i nipoti. Spero di essere pubblicato e possibilmente preso in considerazione se non io almeno Mercalli. Approfitto dell’occasione per sollecitare l’applicazione della legge 152 del 1999 disapplicata in tutto il paese, ma che contribuirebbe anche se in modo modesto a ridurre i problemi presenti e purtroppo futuri. Vostro lettore da sempre
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Oreste Francesco Mazzola
Car
o Oreste,
non se la prenda, ma così, d’acchito, la sua idea ci rimanda mentalmente al «Portobello» televisivo di Enzo Tortora e alla proposta di eliminare la nebbia in val Padana radendo al suolo il passo del Turchino.
Prima di armarci di secchi di vernice e di pennelli (grandi) qualche prudenza dunque l’avremmo, ma essendo assai sottile lo spartiacque tra follia e genialità non saremo noi a promuovere o bocciare proposte che spettano agli esperti.
Auspicando che gli stessi esperti ci aiutino a capire quanto le cause del cambiamento climatico siano dovute alle attività dell’uomo e quanto invece al pianeta stesso o al sistema solare di cui fa parte. Perché qui sta il punto, pur se in un tempo di crociate e di «bianco o nero» come questo, si rischia di finire con l’arroccarsi sulle proprie opinioni invece di aprirsi al dubbio e non dare nulla per scontato. (g. bar.)
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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