Che belli i Grest Quando l’educare diventa tradizione

Lettere al direttore
Lettere al direttore
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pita a volte di imbattersi in gesti ed iniziative piacevoli, verso le quali ci si sente attratti anche se non fanno chiasso: roba a scarsa spettacolarità. Certo, le si registra e, magari, le si fa circolare.

Sto parlando di uno dei tanti grest messi in campo in questo periodo estivo da pubbliche amministrazioni, parrocchie, associazioni varie. È il grest delle Madri Canossiane, già tre settimane a giugno, una ora a settembre, prima dell’inizio della scuola. Un grest che pur non bucando in immagine ha richiamato decine tra bambine e ragazze.

«Ricamando» è il titolo dato dalle madri Canossiane all’iniziativa, con un leggero spazio tra le lettere, facendolo essere «Ric-amando».

«Ric-amando», con quelle tre lettere iniziali fa riferimento al ricamare, appunto, ma anche al ricevere e al ringraziare. E poi, il seguito, è tutto amicizia, ammirazione e amore.

Così con il supporto, oltre che delle Madri Canossiane, di una trentina di operatrici, tra signore e giovani animatrici del Centro professionale Canossa, realtà educativa delle Canossiane stesse, «Ric-amando» si è tradotto in una bella esperienza pomeridiana dove con pazienza, punto dopo punto, le giovani ricamatrici in crescita hanno sperimentato la piacevolezza di una cornicetta di fiori, di foglioline e di cuori, meravigliandosi alla fine, dopo aver fatto e disfatto, provato e riprovato, senza arrendersi, che il bello è possibile, basta volerlo.

In più, in questo grest, animazione, con balli e giochi, e la fortuna, da parte di quelle bimbe e ragazze, di aver intercettato adulti e studentesse sapienti, disposte a regalare tempo ed energie, perché si arrivasse a portare a termine quanto immaginato. Alla fine, ne sono venute, insieme a significative relazioni, piccole tele tessute - centrini, tovaglioli, fazzoletti - poi portate a casa, contenti tutti. Bella la considerazione finale di madre Alessandra Tinti, responsabile della comunità di tre suore, a Bagnolo. «Da questa esperienza educativa, forse, si è imparato a non perdersi d’animo, a provare e riprovare, a fare e disfare senza arrendersi, perché la vita è un po’ come un ricamo, impegnativo ma bello, alla fine».
Lina Agnelli

Cara Lina,

tra tanti scritti di (comprensibili, giuste, sacrosante) lamentele o proteste, le lettere di pubblico plauso sono per noi come acqua nel deserto.

Le siamo riconoscenti, dunque, per aver segnalato questa iniziativa, che fa il paio con i molti altri grest organizzati da parrocchie o altri enti in tutta la provincia. La prendiamo altresì a pretesto, proprio per un «grazie» complessivo a chi durante l’estate si impegna, rinnovando una tradizione di formazione e crescita, lasciando un’impronta che distingue per tutta la vita. (g.bar.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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