Casello in tilt Quando il pedaggio diventa un incubo

Lettere al direttore
Lettere al direttore
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remetto subito che questa non è una denuncia, i problemi veri nella vita sono altri, ma solo una segnalazione tra il serio e il faceto di un disservizio che penso di aver condiviso con altri automobilisti e che, i soggetti interessati, dovrebbero avere le risorse per farvi fronte.

Vado spesso a Milano imboccando la A4 al Casello Brescia Ovest e rientrando dallo stesso.

So che da tempo si parla di farne uno nuovo, ma intanto è questo che passa al convento, con frequenti e non sempre risolutive chiusure e manutenzioni.

Settimane fa tornando da Milano, dopo aver inserito il biglietto ritirato ad Agrate, il casello è andato in tilt, né mi restituiva il biglietto, né mi diceva cosa dovevo pagare, né apriva la barra. Tutti i tentativi di chiamare l’assistenza andati a vuoto, l’unica raccomandazione era di non scendere dalla macchina.

Poco prima che la coda di automobilisti esasperati perdesse la pazienza (oltre i clacson probabilmente mi stavano già pesantemente insultando preparandosi a scendere armati di crick per risolvere il problema) il casello mi emette uno scontrino che dice più o meno che non ho pagato il pedaggio di euro 7,50, che ho tempo quindici giorni per farlo e che son lo faccio non ho idea di quello che mi può capitare.

Posso pagarlo a un casello dove c’è un operatore, con l’internet banking o in posta.

Il giorno dopo torno a Milano e al casello di Agrate cerco di pagare il pedaggio del giorno prima. Mi dispiace, dice l’operatore, ma il suo biglietto è di Autostrade per l’Italia e noi siamo Autostrade Milano Serravalle, non possiamo prenderlo. Pazienza.

Un paio di giorni dopo tornando da Milano salto il casello di Brescia Ovest e vado a Brescia Centro dove c’è sempre un operatore.

Mi dispiace, dice l’operatore, ma noi siamo Autostrade Padane e non possiamo prendere un ticket di Autostrade per l’Italia.

Alla fine sono andato in posta a pagarmi il ticket, più le spese postali, senza fare il costo di quanto mi era effettivamente costata una cosa, come avrebbe detto mia madre, di cui non avevo né colpa né peccato.

Infine da qualche settimana per farsi dare la ricevuta dal Casello Brescia Ovest bisognava sostenere un vero e proprio corpo a corpo, la ricevuta veniva emessa ma non usciva per intero e, quando alla fine riuscivi ad estrarla, ne usciva malconcia e tutta stropicciata.

Fino a venerdì scorso, quando la ricevuta non è più neanche uscita e io posso solo contare sui satelliti della Nato per certificare che il 6 settembre alle ore 14.00 sono transitato al casello di Brescia Ovest della A4.

Come dicevo niente a che vedere con la complessità e i veri problemi della vita, ma con i soldi che paghiamo forse un servizio più decoroso dovrebbe esserci garantito

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Livio Melgari
Brescia

Caro Livio,

ha ragione: tra i disservizi che ogni giorno registriamo questo non è neppure dei peggiori e i problemi della vita sono altri. Tuttavia vi diamo evidenza poiché è significativo di come, un po’ alla volta, senza proclami altisonanti, i diritti del singolo cittadino siano spazzati via o - non volendo esagerare - vengano pian piano erosi. È la prepotenza dei novelli Golia a cui nessun Davide riesce a opporsi. O meglio, i farabutti e i furbi (ad esempio quelli che risultano nulla tenenti o con patrimoni di dubbia provenienza ben celati) una scappatoia la trovano, mentre a finire di certo «stritolati» sono i normali cittadini. A cui non resta che non prendersela troppo e almeno levarsi la soddisfazione di denunciare l’ingiustizia, scrivendo al giornale. (g. bar.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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