Caro figlio mio, sei stato bocciato Ti stringo forte

Lettere al direttore
Lettere al direttore
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Volevo condividere un estratto del testo inviato per mail al Preside della scuola di mio figlio che può diventare uno spunto su cui riflettere per molti ragazzi e i loro genitori. «Sono la mamma di uno studente di prima che frequenta il vostro istituto, un ragazzo che quest’anno verrà bocciato e ci tengo a precisare fin da subito che il motivo della mia mail non è assolutamente quello di perorare la sua causa ma di far sentire la mia voce. Perdere un anno è, già di per sé, un dispiacere, ma perderlo in certe condizioni fa riflettere e soffrire. Io non contesto i voti bassi di mio figlio in matematica e inglese, dove la sua mancanza di basi ha evidenziato lacune e difficoltà, ma condanno severamente le modalità con cui una professoressa in particolare, quella di italiano, ha trattato lui e molti compagni negli anni. Un insegnante di italiano dovrebbe insegnare il valore delle parole, come usarle, il loro peso: proprio lei non ha saputo darne alle sue. Prima di essere studenti sono esseri umani, prima del risultato a cui aspirano, sono persone che stanno affrontando un’età particolare e delicata, piccoli uomini in crescita con una sensibilità, un vissuto familiare che nessun adulto può né si deve permettere di sminuire o ridicolizzare. In questo lungo anno, difficile sotto tanti punti di vista, l’autostima di mio figlio e dei ragazzi è stata più volte messa a dura prova, si è sentito apostrofare con termini per niente gratificanti e cattiverie gratuite (al colloquio mi disse che aveva problemi alias ritardato), gli è stato ricordato più volte il suo poco valore, la sua mancanza di attitudine allo studio e la sua scarsa intelligenza… fino che è arrivato a convincersene davvero. A 14 anni non ci si sa difendere da “Non ci arrivi!” “Non sei capace” “Non hai ancora cambiato scuola?” “Non capisci”… Il nostro finale è stato questo e, ripeto, non lo possiamo più cambiare, ma ho voluto comunque scrivere queste righe per tutti quei ragazzi che non sono stati capiti e creduti dai loro genitori e hanno subito punizioni per questi voti immeritati, quelli che si sono fatti convincere di essere sbagliati, fuori luogo o poco intelligenti, quelli che hanno cambiato scuola perché non si sono sentiti all’altezza e tutti quelli che potremmo salvare in futuro allontanandoli da adulti che sfogano la loro rabbia utilizzando in modo inopportuno il potere di un ruolo. Grazie dell’attenzione e del suo tempo». Non ho mai ricevuto risposta ma sono stata felice di averla scritta. Ci tengo poi a mandare pubblicamente un messaggio a mio figlio: un insuccesso è una rielaborazione di come potenziare le nostre risorse per cambiare in meglio in futuro, abbiamo la preziosa possibilità di ricominciare, sempre. Non esiste una soluzione alle cadute, a volte semplicemente non si possono evitare, ma esiste un’alternativa valida per rialzarci e ti prometto che la mia mano sarà sempre qui pronta a stringere la tua, per ripartire insieme. Non saranno dei valori numerici a definire il tuo valore umano e non esiste spazio nel mio cuore per la delusione verso di te! Sono orgogliosa di te perché hai giocato la partita fino alla fine quando sarebbe stato più facile scappare, sono orgogliosa di te perché sorridi sempre e sono orgogliosa di te per la persona che sei!
La tua mamma

Carissima,

pubblichiamo la sua lettera con una preghiera, per chi ci legge: evitiamo per una volta di dividerci di qua o di là, tra chi dice che la scuola non è più quella (severa) di una volta o non è (comprensiva) come dovrebbe essere ora. Non generalizziamo insomma, prendiamo il caso singolo, che è appunto il suo, quello di suo figlio. Soltanto se la guardiamo così, da questa prospettiva, possiamo apprezzare tutta la tenerezza materna (genitoriale, diremmo, poiché anche un padre può averla, così come una madre a volte ne è priva), con la preoccupazione accorata per la propria creatura.

Altro non serve, possiamo salutarci così, contenti per averle dato voce e rassicurandola a nostra volta: per esperienza personale sappiamo che, quando la radice è sana, non sono certo gli inciampi o gli ostacoli a soffocare la crescita. Anzi, pur se adesso fa male, alla lunga ciò che state passando potrà essere in positivo una svolta. Perché ogni limite nasconde un’opportunità, ogni delusione contiene in sé il seme di una gioia.

Un abbraccio a entrambi. (g. bar.)

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