Breve storia dei parroci di Travagliato

ARRIVA DON METELLI
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La notizia pubblicata dal Giornale di Brescia della nomina a parroco di Travagliato di don Mario Metelli, già parroco di Erbusco, viene accolta con generale compiacimento. A miglior compimento di quanto viene riferito da Chiesanuova ed Ospitaletto, località di sua passata permanenza, dicono che la scelta è stata ben motivata.

Memore della passata residenza dei progenitori, lieto s'aggiunge l'augurale saluto del novantatreenne insegnante Virgilio Campana. Travagliato è sempre stato sede di parroci e sacerdoti buoni e bravi ed io sono particolarmente onorato di presentare, in parte, la cronistoria.

Siamo agli albori del diciannovesimo secolo e regge la parrocchia don Umberto Sigalini nativo di Brozzo Valtrompia. Egli è dotato di rara vena poetica che risulta assai viva nelle giornaliere prediche e nelle lunghe conferenze quaresimali. Di corporatura robusta, ha un lento procedere, ma risulta assai veloce nel firmar cambiali per l'acquisto di camere matrimoniali a coppie non sposate in attesa di un bimbo.

In questi tempi opera in Travagliato un ricco signore che nel vescovile seminario s'appresta a divenire il futuro don Angelo Colombo. Egli rifiutando eventuali possibili promozioni, si dà anima e corpo alla fondazione del ricovero vecchi e dell'ospedale sistemato in palazzo Vantiliano a nord-est del paese.

Verso la metà del secolo diciannovesimo arriva a Travagliato, proveniente da Pontevico l'esimia figura del sacerdote don Angelo Marini. L'opera sua è tutta svolta a favore dei poveri, sì da rimaner talvolta senza pranzo. Testimoni oculari, tra cui la defunta mia moglie all'atto del suo ricovero a Villa Bianca di Brescia, dicono che si dovette ricorrere ad un intervento urgente. Fu infatti necessario eseguire il bucato delle povere vesti indossate, avendole egli precedentemente donate.

E che dire dello sgomento subìto dal borgo all'annuncio dell'ictus che aveva irrimediabilmente colpito alla vigilia di Natale il buon parroco Giuseppe Garzoni?

Come dimenticare la francescana opera di don Giuseppe Vestucci, prete operaio proveniente dal Piemonte ed ora purtroppo relegato in Casa di riposo S. Vincenzo in Piadena, provincia di Cremona?

Siamo ormai in prossimità dei giorni nostri e nelle vie di Travagliato appare la serafica figura di don Mario Turla, proveniente da Montisola, lago d'Iseo. Egli è un pastore amato perché tiene la sede parrocchiale sempre aperta, affidando in sua assenza alla brava signora Paola l'incarico di raccolta di ogni richiesta dei suoi parrocchiani.

Egli desidera ogni giorno fiori freschi per le sue chiese curando contemporaneamente l'abbellimento dell'annessa dependance di S. Antonio, nella chiesa di Lourdes e di quella di S. Maria di Campi. Ma dove eccelle la sua attività pastorale, purtroppo stroncata da un male inguaribile, sono le quotidiane visite ch'egli compie ad ammalati della sua parrocchia.

Sono ormai alla fine della mia cronistoria che si conclude in convulso quinquennio di don Angelo Mantegani: questi, mediante il generoso lascito Berardi ed altre offerte, sistema il tetto e le facciate della chiesa parrocchiale. Ed ora don Mario Metelli accolga il nostro sentito ed augurale saluto.

Virgilio Campana

Travagliato

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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