Ben vengano altre voci sulla vicenda

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Ringrazio vivamente Valerio Di Donato per la recensione pubblicata sul suo giornale, sabato 30 ottobre, al libro sulle foibe e il confine orientale di Joze Pirijevech. Non conoscevo né il libro né l'autore, ma credo molto positivo che si cominci a fare la Storia esaminando anche le testimonianze di altre fonti e non solo quelle che si rifanno alla propaganda repubblichina e nazista. Perché, ricordiamolo, i "nostri" documenti dell'epoca, in quei territori, sono stati largamente condizionati dall'occupazione nazista e dalla sua propaganda. In particolare, ricordiamolo, dopo l'8 settembre '43, militari e civili presenti sul "confine orientale" erano tutte agli ordini dei nazisti che avevano annesso quei territori al Terzo Reich. Ben vengano, allora, anche altre voci e altre fonti per aiutarci ad una ricostruzione più documentata di tutta la controversa vicenda dei confini orientali. Un solo appunto, credo una svista, nell'articolo in questione: il riferimento alle dichiarazioni di Milovan Gilas. Uno storico accreditato come Raoul Pupo ha esplicitamente dichiarato che la pretesa di Gilas di essere stato mandato da Tito, nel '46, per realizzare la pulizia etnica degli italiani è un falso (una "bufala"). L'affermazione di Pupo si trova bene in vista, a pagina 34, dell'opuscolo sugli atti del convegno per il giorno del ricordo 2006 edito dalla stessa associazione dei giuliano-dalmati di Brescia. È proprio con un'intervista rilasciata al Giornale di Brescia nel febbraio 2006 che Pupo smentisce le fonti della propaganda di parte nazionalista. Propaganda dilagata in questi ultimi anni anche grazie al venir meno dei testimoni dell'epoca (non rimpiangeremo mai abbastanza il "povero" Cepich) e che si è fatta senso comune tanto da provocare questa svista. Comunque, grazie a Valerio Di Donato.

Adriano Moratto

figlio di esuli istriani

Botticino Mattina

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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