Auguri, doni e feste Per essere felici non serve molto

Lettere al direttore
Lettere al direttore
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Cara Santa Lucia sono passati tantissimi anni dall’ultima volta che sei passata a portarmi i doni.

Ero piccola, ma ricordo il sapore delle caramelle di zucchero che trovavo nel mio piattino insieme a dei mandarini. Non c’erano altri regali, quelle erano le uniche cose mi facevano contenta. Un giorno speciale per me e per i miei nove fratellini.

Il mio papà lavorava dalla mattina alla sera per portare a casa una paga che doveva bastare a sfamarci e vestirci dal freddo. La mia famiglie mi dava tutto quello che possedeva, e non mancava l’amore. Ero felice con poco, ma era tanto! E mi sentivo amata e protetta!

Grazie. Buon Natale!
Lina

Cara Lina,

tutte le lettere ci piacciono, quelle scritte a mano di più. La sua poi, nella pila che ogni giorno ci recapitano sulla scrivania, spicca particolarmente, essendo un cartoncino d’un rosso acceso, di quelli che si comprano in cartoleria per gli auguri di buone feste o compleanno.

Non basta. Di solito infatti abbiamo in uggia chi ricorda i bei tempi passati mettendoli in paragone con quelli odierni, sentenziando che questi sono assai peggiori di quelli. Nel suo caso però la semplicità monda ogni retorica, facendo emergere una verità cristallina, cioè che la felicità non si misura a chili, né a mazzi. E che il «poco» può essere «molto» se condito con amore e con qualcuno accanto che ci vuole bene davvero. (g. bar.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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