Angelo Viganò un salesiano eccezionale

Memoria.
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Ringrazio il direttore del GdB che mi dà l'occasione di far memoria di un grande Salesiano, a cui mi lega una profonda stima e una salda amicizia, che so condivisa da molti. Il 21 novembre 2010 è morto nell'infermeria ispettoriale di Arese, a pochi chilometri da Milano, il sacerdote salesiano don Angelo Viganò, fratello del Rettor Maggiore don Egidio, settimo successore di don Bosco. È stato un salesiano eccezionale per l'autentico spirito del fondatore, per l'amore alla Chiesa, per il lavoro indefesso, per la creatività e la capacità di governo. Nato a Sondrio il 31 marzo 1923 da una famiglia povera ed umile, perde presto il padre Francesco. Sotto la guida amorosa e forte di mamma Enrichetta cresce nella responsabilità, nella laboriosità, nella fede. Sua seconda famiglia è l'oratorio salesiano, dove vigila premuroso e attento don Luigi Borghino, un salesiano piemontese della taglia di Don Bosco. Innamorato del Santo decide di seguirlo e va all'aspirandato di San Bernardino a Chiari, dove l'ha preceduto il fratello Egidio e dove lo seguirà Francesco il fratello più giovane. All'aspirandato segue il noviziato e la prima professione salesiana il 1° settembre 1939 e dopo il Liceo, il tirocinio pratico e la teologia è consacrato sacerdote a Treviglio il 18 maggio 1950. Consegue la laurea in lettere e filosofia all'Università Cattolica e si specializza come giornalista. Dal 1960 al 1966 è direttore-preside dell'Istituto Salesiano di Milano, via Copernico: una comunità numerosa, uno stuolo di ragazzi, un complesso scolastico articolato in ginnasio, liceo, ragioneria, Istituto tecnico grafico e Istituto professionale. Accanto alla scuola sono in piena attività il convitto, la parrocchia e l'oratorio. In esso lavora il Servo di Dio Attilio Giordani. Dal 1966 al 1975 è direttore del Centro catechistico salesiano e della Editrice L.D.C., di Torino-Leumann. Si è appena concluso il Concilio Vaticano II ed egli si butta con intelligenza e creatività ad attuarne le deliberazioni attraverso sussidi, riviste, pubblicazioni nella Catechetica, nella Liturgia, nella Sacra Scrittura e nella teologia. Nello stesso tempo coltiva i campi tradizionali salesiani quali il gioco, il teatro, l'animazione. Cura la letteratura della Famiglia Salesiana. Valorizza i sussidi audiovisivi e le filmine. Al suo interessamento personale sono dovute alcune opere in vari volumi quali il commento ai documenti del Vaticano II, la Enciclopedia Biblica, il Messaggio della Salvezza, soprattutto si impegna per la traduzione interconfessionale della Bibbia. Favorisce la collaborazione con i docenti della Università Salesiana. È membro dell'Ufficio Catechistico Nazionale ed è nominato dal card. Pellegrino Vicario Episcopale per la Vita Consacrata. Si parla di una sua eventuale nomina episcopale. Dal 1975 al 1981 è nominato ispettore della Ispettoria Lombardo-Emiliana a Milano, via Copernico e contemporaneamente è eletto presidente della Conferenza regionale dei religiosi. Sono gli anni di una forte attività educativa e pastorale, del Progetto Africa, del Vis (Volontariato internazionale per lo sviluppo), dell'ampiamento dell'edificio di Milano, via Copernico. Mentre ferveva l'attività, lo attendeva una grave prova per la salute: un tumore all'intestino e metastasi al fegato. È in pericolo di vita nonostante l'operazione chirurgica. I medici non danno più speranze. Si moltiplicano le preghiere, si interpongono i protomartiri salesiani mons. Versiglia e don Caravario e si ottiene la grazia. Finito il sessennio di Ispettore è nominato direttore a Nave (Bs), dove è impegnato nel riconoscimento da parte dell'Università salesiana del Biennio Filosofico. Dopo quattro anni viene nuovamente nominato direttore del Centro Catechistico e successivamente Ispettore della Ispettoria Salesiana Centrale, formata da case in Piemonte e a Roma. Ha la gioia di accogliere al Colle Don Bosco il Papa Giovanni Paolo II per la beatificazione di Laura Vicuna. Come Ispettore partecipa a diversi Capitoli Generali, distinguendosi per l'equilibrio e la collaborazione e per l'amore alla Congregazione. Conclusasi positivamente anche questa esperienza, lo aspetta l'Associazione Opera Salesiana del Sacro Cuore a Bologna con innumerevoli aderenti in tutta Italia ed anche all'estero, eredità di don Antonio Gavinelli il ricostruttore del Santuario al Sacro Cuore. Ne segue le finalità e sviluppa l'associazione con pagelline, opuscoli e una rivista. Può veramente spendervi la ricchezza della esperienza pastorale maturata nei diversi compiti e responsabilità. Nel 2008 anche le energie vengono meno ed è ricoverato nella Infermeria Ispettoriale di Arese. Il fisico non risponde più alla volontà di bene. Un momento di pausa, di preghiera e di ricordi nel nome del Signore amato ed evangelizzato. Qui lo coglie la morte nelle braccia del Padre.

Don Felice Rizzini
Chiari

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