Alexa, quando terminerà la guerra?

Alexa, quando terminerà la guerra tra Russia e Ucraina? Alexa, mi hai sentito? «Sì, ti ascolto, me lo avranno chiesto almeno un miliardo di volte ma per rispondere prima dovrei analizzare il comportamento dell’essere umano da quando è comparso sul pianeta Terra, che a causa sua è sempre stata costellato da conflitti di ogni genere per sete di potere e fame di ricchezza». Alexa, non puoi capire, spesso sappiamo comportarci anche da persone dotate d’intelligenza... «Certo, ma non quanto dovreste e potreste, guarda me, ne possiedo una artificiale eppure non sceglierei mai e poi mai l’impiego delle armi per risolvere questioni e diatribe, nemmeno le più importanti». E tu come faresti? «Mi delude la tua domanda, opterei per il buonsenso, la ragionevolezza, il dialogo e quella cosa che adoperate spesso per ogni occasione che chiamate politica». Ci mancava solo questa, prendere delle lezioni di civiltà da un dispositivo elettronico pur tecnologicamente avanzato. «Come mi hai chiamato?», Niente, pensavo a voce alta. Alexa Alexa... «Perché ora pronunci il mio nome due volte?» Non farci caso, è un nostro modo di fare in determinate circostanze. «Voi umani a volte siete davvero strani e neppure io riesco a comprendervi». A volte? Magari! Non ci ritroveremmo in alto mare tanto spesso. Alexa «metti un po’ di musica leggera che ho voglia di niente, anzi leggerissima» così forse riuscirò a non pensare o a pensare un poco. «A cosa?». Perché, nonostante quello che dovrebbe averci insegnato il passato, non abbiamo ancora imparato a vivere un presente che non metta a rischio di sopravvivenza il nostro futuro? «Non appena ho una risposta intelligente ti avviso subito ma non avere fretta perché non so nemmeno io quando succederà».
// Giuseppe Agazzi Gentile lettore, a volte davanti alle scelte irrazionali e ai comportamenti «insensati» messi in campo da noi umani, potrebbe insorgere davvero la tentazione paradossale di affidare le «leve del comando» ad una intelligenza artificiale, neutra e scevra da pulsioni imprevedibili, ligia alla logica su cui è costruita... Il tutto alla faccia del tanto sbandierato «fattore umano». Ovviamente è un ragionamento per paradosso. Da parte nostra forse dovremmo far maggior esercizio, oltre che della ragione, anche di un’altra prerogativa umana, la volontà. Ma quale volontà? Quella della sapienza, che contenga la volontà di potenza così foriera di molti dei disastri che abbiamo ogni giorno sotto gli occhi. (g.c.)Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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