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Zelensky: «Mosca prepara offensiva nell'est, servono armi»

Il presidente ucraino è tornato a chidere armi e munizioni all'Occidente: «Dovete rispondere a ciò che la Russia sta facendo»
Mariupol è una città completamente distrutta dai bombardamenti - Foto Ansa/Epa/Sergeri Ilnitsky © www.giornaledibrescia.it
Mariupol è una città completamente distrutta dai bombardamenti - Foto Ansa/Epa/Sergeri Ilnitsky © www.giornaledibrescia.it
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La Russia starebbe preparando una grande offensiva nell'est dell'Ucraina, che scatterà a breve. Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che è tornato a chiedere armi all'Occidente definendo ogni ritardo nelle forniture come un «permesso alla Russia per uccidere» la sua gente. «Le truppe russe si stanno preparando per un'operazione offensiva nell'est del nostro Paese. Che inizierà nel prossimo futuro», ha detto Zelensky nel suo ultimo videomessaggio. «Vogliono letteralmente distruggere e mettere finire al Donbass - ha aggiunto il presidente ucraino -. Mentre stanno distruggendo Mariupol, vogliono spazzare via anche altre città e comunità nelle regioni di Donetsk e Luhansk».

E nelle ultime ore proprio le autorità del Luhansk hanno invitato i residenti a evacuare immediatamente la regione sudorientale. «La prossima settimana potrebbe essere difficile. Questa potrebbe essere l'ultima volta che abbiamo ancora la possibilità di salvarvi», ha detto il capo dell'amministrazione regionale Sergei Gaidai. Sempre più critica intanto la situazione a Mariupol. Un consigliere del sindaco della città portuale assediata, Petro Andriushchenko, ha detto che le forze russe hanno annunciato che da oggi Mariupol sarà chiusa in ingresso e in uscita e che gli uomini che resteranno in città «saranno controllati» per essere «ricollocati». Un gruppo per i diritti umani della Crimea ha denunciato inoltre che i russi avrebbero portato via con la forza da Mariupol circa 150 bambini, 100 dei quali ricoverati in ospedale, per condurli «nel Donetsk occupato e nel Taganrog russo».

La richiesta di armi

Per opporsi a tutto questo l'Ucraina ha bisogno di altre armi, ribadisce Zelensky. «Stiamo facendo di tutto per garantire la difesa - afferma il presidente ucraino nel suo ultimo videomessaggio -. Siamo grati a coloro che aiutano davvero con tutto ciò che possono. Ma chi ha le armi e le munizioni di cui abbiamo bisogno e ritarda nella loro fornitura deve sapere che il destino di questa battaglia dipende anche da lui. Il destino delle persone che possono essere salvate. Ogni ritardo nelle armi, ogni ritardo politico è un permesso per la Russia di togliere la vita agli ucraini», ha sferzato l'Occidente.

«Il mondo democratico - continua Zelensky - deve rispondere a ciò che stanno facendo gli occupanti nel sud del nostro Stato, nelle regioni di Kherson e Zaporizhya. Lì vengono costruiti centri di tortura, le autorità locali e chiunque sia ritenuto visibile alle comunità locali viene rapito. Gli insegnanti vengono ricattati, i soldi per le pensioni vengono rubati, gli aiuti umanitari vengono bloccati e le persone muoiono di fame. Gli occupanti stanno anche cercando di spaccare sull'esempio delle cosiddette repubbliche separatiste di Donetsk e Luhanks, trasferendo questo territorio alla zona del rublo e subordinandolo alla macchina amministrativa russa».

Spunta intanto online una foto che mostrerebbe la nave da guerra russa Moskva colpita da un missile in mare. La fonte dell'immagine non è chiara e non è al momento stato possibile verificarne l'autenticità. Osservatori militari affermano però che la fotografia potrebbe essere autentica. Sull'incrociatore affondato giovedì scorso nelle acque del Mar Nero sarebbero morti 40 marinai russi e molti altri sarebbero rimasti feriti, secondo il racconto della madre di un membro d'equipaggio sopravvissuto. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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