Zelensky all'Onu: «Processare la Russia per crimini di guerra»
«La Russia vuole uccidere più civili possibili». Ha esordito così nel suo intervento al Consiglio di Sicurezza dell'Onu il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Intervenendo in videoconferenza e rivolgendosi ai rappresentanti delle Nazioni Unite raccolti a New York al Palazzo di Vetro, il leader di Kiev non ha risparmiato accuse pesantissime al nemico Vladimir Putin come pure all'Occidente e all'Onu stessa.
«Dov'è l'Onu?»
«Dove sono le garanzie che deve dare l'Onu? Dov'è la pace che il Consiglio di sicurezza deve costruire?» ha chiesto il presidente, apparso in video immancabilmente in tenuta da militare, come dal 24 febbraio, giorno dell'invasione dell'Ucraina. «Il proposito di questa organizzazione è garantire la pace», ha sottolineato il leader ucraino. La Russia porta avanti azioni terroristiche e sta commettendo i peggiori crimini di guerra, ha poi proseguito nell'intervento, tornando ad additare Mosca.
«Non solo Bucha»
«I russi si sentono colonizzatori, vogliono la nostra ricchezza, vogliono ridurci in schiavitù, vogliono farci diventare schiavi muti. Stanno rubando tutto, dal cibo ai gioielli». Il mondo ha visto quanto accaduto a Bucha ma Bucha è «solo uno degli esempi dei crimini di guerra russi» ha aggiunto Zelensky, che ha invocato una scelta precisa: «I militari russi e i loro comandanti devono essere processati per crimini di guerra» da quello che ha indicato come un tribunale analogo a quello che fu allestito a Norimberga contro i crimini di guerra dei nazisti al termine del secondo conflitto mondiale.
«I russi terroristi come l'Isis»
Le azioni dei soldati russi in Ucraina non sono diverse da quelle di «organizzazioni terroristiche come l'Isis», ha detto Zelensky accusando Mosca di «distruggere sistematicamente ogni diversità etnica e religiosa». Alcune delle vittime, ha continuato il leader ucraino, «sono stati fucilati per le strade, altri sono stati gettati nei pozzi. Sono stati uccisi nei loro appartamenti, le loro case fatte saltare in aria dalle granate». «I civili sono stati schiacciati dai carri armati mentre erano nelle loro auto in mezzo alla strada solo per il loro piacere», ha detto ancora Zelensky.
E il presidente ucraino non si è limitato a questo. Ha chiesto altro all'Onu: ha domandato che «la Russia sia rimossa dal Consiglio di sicurezza», così che non possa «mettere il veto» sulle risoluzioni contro «le sue stesse aggressioni».Un applauso è seguito al discorso di Volodymyr Zelensky al Consiglio di sicurezza dell'Onu. Il presidente ucraino ha poi annunciato un video sugli orrori commessi dalla Russia in Ucraina, ma a causa di problemi tecnici non è andato in onda.
Gli Usa: «Siamo con voi»
Ne è seguita la replica dell'ambasciatrice Usa all'Onu: «Presidente Zelensky voglio che tu sappia che siamo con te e il popolo ucraino mentre affrontate questo brutale attacco alla vostra sovranità, democrazia e libertà». Lo ha detto l'ambasciatrice americana all'Onu, Linda Thomas-Greenfield, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza. Quindi ha citato il «grande cuore di Paesi come Moldavia, Romania, Polonia, Slovacchia, Ungheria e altri in tutta la regione e nel mondo» che hanno accolto 4 milioni di rifugiati ucraini. «Voglio che questi paesi sappiano che hanno un partner impegnato negli Stati Uniti - ha affermato ancora - Ecco perché abbiamo recentemente annunciato che siamo pronti a fornire più di un miliardo di dollari in nuovi finanziamenti per l'assistenza umanitaria per le persone colpite dalla guerra russa in Ucraina e dai suoi gravi impatti nel mondo. Ed è per questo che diamo il benvenuto a 100.000 ucraini e altri in fuga dall'aggressione russa negli Stati Uniti».
La Russia: «Accuse infondate e non confermate»
L'ambasciatore russo all'Onu, Vasily Nebenzya, si è rivolto direttamente al presidente ucraino Volodymyr Zelensky affermando che le sue accuse sono «infondate e non confermate da testimoni oculari». Quindi ha sottolineato che Mosca ha contribuito a creare corridoi umanitari a Mariupol e ha evacuato cittadini ucraini in Russia: «Lo hanno chiesto volontariamente, senza coercizione o rapimento, come insinuano i colleghi occidentali», ha aggiunto.
Pechino non condanna ma chiede un'inchiesta
L'inviato della Cina al Consiglio di sicurezza dell'Onu, Zhang Jun, non ha condannato la Russia per gli orrori di Bucha ma ha chiesto un'indagine indipendente. Zhang ha detto che «le immagini da Bucha sono inquietanti ma i fatti devono essere stabiliti da un'indagine indipendente. Le questioni umanitarie non devono essere strumentalizzate». La posizione della Cina è apparsa cauta anche su un altro punto nel corso del vertice al Palazzo di Vetro: «Le sanzioni e i blocchi economici esacerberanno artificialmente la mancanza di cibo e l'alterazione dei prezzi, sconvolgendo ulteriormente la produzione alimentare e la catena di distribuzione nel mondo, facendo salire i prezzi e ponendo un onere sui Paesi in via di sviluppo che non meritano» ha detto il vice rappresentante permanente della Cina all'Onu, Dai Bing.
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