Verso la normalità: «Mascherine all'aperto via per fine febbraio»
Se la corsa del virus continuerà a rallentare, «tra qualche settimana potremmo affrontare anche la tematica delle mascherine». Così il coordinatore del Cts Franco Locatelli ha risposto a Sky Tg24 a chi gli chiedeva se era imminente la fine dell'obbligo di mascherine all'aperto.
«Vediamo in funzione dei numeri - ha aggiunto - ma la fine di febbraio è una possibilità. Vediamo l'evoluzione della curva epidemica nel paese e in base a quello si potrebbe si deciderà se anticipare o posticipare».
Parole quelle dell'esperto che si aggiungono a quelle pronunciate ieri dal premier Mario Draghi per annunciare il decreto licenziato ieri dal Consiglio dei ministri che introduce un ulteriore allentamento delle misure anti-Covid: «Vogliamo un'Italia sempre più aperta, soprattutto per i nostri ragazzi». L'anticipazione di una vera e propria road map per il superamento progressivo delle restrizioni legate al Covid che per due anni hanno segnato la vita degli italiani.
Scuola in presenza
Si parte dalla scuola in presenza, che è «da sempre la priorità di questo governo», con l'eliminazione della Dad per i ragazzi vaccinati e una semplificazione delle quarantene. Per chi abbia fatto la terza dose spariscono le limitazioni anche in zona rossa e la durata del Green pass diventa illimitata. «Nelle prossime settimane andremo avanti su questo percorso di riapertura», promette, anche grazie ai dati «molto incoraggianti» sulle vaccinazioni.
Nello specifico, all'asilo si interrompono le lezioni in presenza con 5 casi, nella scuola primaria con 5 casi solo i non vaccinati vanno in Dad, mentre nella secondaria, Dad dopo 2 casi per i non vaccinati. In entrambi i casi la Dad dura 5 giorni. Al momento, nelle due fasce d'età scolare 5-11 anni e 12-19 anni, la percentuale di persone che hanno completato il ciclo primario di vaccinazione è rispettivamente del 14,6% e del 79%.
Durante la conferenza stampa, il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi ha dato alcuni dati: «Ad oggi, con una copertura del campione al 70%, abbiamo l' 81% dei ragazzi, il 92% dei docenti e il 93,5% del personale tecnico amministrativo in presenza. Marciamo verso una nuova normalità, ma con cautela».
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Zone solo per i non vaccinati
In più, sono rimasti i colori delle regioni in base alla situazione epidemiologica, con la differenza che anche nelle zone rosse le restrizioni varranno solo per i non vaccinati, come già accade per le zone gialle e arancioni. «Nelle prossime settimane andremo avanti su questo percorso di riapertura. Sulla base dell'evidenza scientifica, e continuando a seguire l'andamento della curva epidemiologica, annunceremo un calendario di superamento delle restrizioni vigenti - ha detto Draghi durante il Consiglio dei Ministri -. I dati sulle vaccinazioni sono molto incoraggianti».
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