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Venerdì di terrore: le paure dei bresciani

Anche i bresciani sono scossi in seguito agli attentati in Tunisia, Francia, Kuwait e Somalia. E i viaggi diventano motivo di preoccupazione
VENERDI' DI TERRORE, LE REAZIONI
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La strage di turisti sulla spiaggia di Sousse, in Tunisia; l’attentato ad un impianto del gas vicino a Lione, con un autotrasportatore barbaramente decapitato; il massacro di sciiti nella moschea di Kuwait City e l’autobomba scoppiata in Somalia a 150 chilometri da Mogadiscio. Un venerdì di terrore con una regia che cerca di intimidire i Paesi considerati nemici.

In queste ore, anche per i bresciani, sentirsi tranquilli pare una chimera. «Come si fa a stare sereni?», si chiedono in molti, anche se c’è chi predica calma e afferma che sia «inutile farsi condizionare».

A farne le spese, si teme, sarà ancora una volta il turismo, risorsa fondamentale per molti Stati del Mediterraneo, tra cui, appunto, la Tunisia.

Chi aveva già pianificato le vacanze o era in procinto di prenotare ora si domanda che fare. «Vorrei andare in vacanza - affermano in molti -, ma adesso non sono più sicuro, specie riguardo alla meta». Anche se c’è chi afferma: «Per ora i miei piani non cambiano». 

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