Italia e Estero

Vaccino anti-Covid, Cts: «Quale e a chi? Nessuno ci ha chiesto»

A rivelarlo in audizione alla Camera è stato il coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts) Agostino Miozzo
Vaccino e Covid (simbolica) - © www.giornaledibrescia.it
Vaccino e Covid (simbolica) - © www.giornaledibrescia.it
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«Il Cts non è ancora stato investito di quesiti su quale vaccino anti-Covid e a chi. Certo, prima le categorie a rischio ed esposte, gli anziani ultraottantenni e le persone fragili. La scuola è sicuramente un comparto in cima alle priorità. Alcuni esperti dicono "vacciniamo i liceali perché categoria più a rischio", osservazione assolutamente pertinente. Sopra i 10 anni la capacità di trasmissione del virus è analoga a quella degli adulti».

Così il coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts) Agostino Miozzo in audizione alla Commissione cultura della Camera sulle prospettive di ripresa delle lezioni scolastiche in presenza. In Italia al momento l'attenzione resta focalizzata sulle possibili riaperture o le temute chiusure natalizie.

Per quel che riguarda il nostro Paese, le certezze al momento sono affidate alle parole pronunciate al Senato dal ministro della Salute Roberto Speranza, che ha annunciato la somministrazione gratuita per tutti, a partire dal prossimo gennaio.

Questo mentre oltre Manica, è già stato individuata la platea di primi 800mila destinatari del vaccino anti-Covid di Pfizer/Biontech, la commercializzazione del quale è stata autorizzata oggi nel Regno Unito dall'autorità indipendente di controllo sui farmaci britannica (Mrha). La somministrazione scatterà «all'inizio della settimana prossima».

Certo in Unione Europea i tempi sono per tutti più dilatati, alla luce del rigore con cui l'Ue vuole testare i vaccini prodotti prima della loro commercializzazione: «È cruciale garantire che il vaccino che approviamo e che viene immesso sul mercato dell'Ue sia sicuro ed efficace, quindi procediamo con un'autorizzazione condizionale, che richiede un quadro robusto di valutazione. Questa procedura è diversa dall' autorizzazione di uso in emergenza emessa da altri Paesi» afferma la commissaria alla Salute, Stella Kyriakides, proprio a chi chiede dell'ok del Regno Unito al vaccino Pfizer-BioNTech. La nostra  autorizzazione - dice - garantisce una procedura «giuridicamente stabilita e costantemente controllata». «Le autorizzazioni condizionali permettono commercializzazione della medicina, quelle d'emergenza no».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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