Vaccini, Strada: «Stop ai brevetti per sbloccare la produzione»
Secondo Gino Strada, fondatore di Emergency, è necessario sospendere i brevetti sui vaccini. E motiva la richiesta in un'intervista al Fatto Quotidiano, osservando che di fronte ad un fenomeno globale come quello attuale, «è meschino» portare avanti la discriminazione tra Paesi ricchi e Paesi poveri.
«Ci sono Stati africani che hanno ricevuto solo 50 fiale - argomenta Strada -, mentre alcune nazioni ricche hanno comprato una quantità di dosi sufficiente a vaccinare la propria popolazione cinque volte. I brevetti cosa c'entrano? Bloccano l'aumento della produzione. Ovviamente quelli che ci sono vengono accaparrati dai Paesi più ricchi».
«Sospendendo i brevetti, molte aziende in possesso del know-how e delle tecnologie potrebbero invece mettersi a produrre e così aumenterebbe rapidamente la disponibilità di dosi», chiarisce. Strada, quindi, evidenzia: «Le case farmaceutiche proprietarie dei brevetti oggi non sono in grado di produrre vaccini per tutti, l'unica soluzione è aprire alla possibilità che altri possano produrli, ma questo significa di fatto rinunciare ai brevetti».
Quindi cita il caso dell'Hiv: «Fino a prima della liberalizzazione dei brevetti sui farmaci retrovirali, se ne producevano pochi e ad altissimo prezzo, e questo ha provocato una quantità di morti impressionante. Solo con la liberalizzazione dei farmaci i prezzi si sono abbassati e si è riusciti a controllare l'infezione. Lo stesso vale per il Covid. Se i vaccini non verranno liberalizzati temo che ci saranno ancora tantissimi morti».
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