Italia e Estero

Vaccini Pfizer e Moderna, seconda dose dopo 42 giorni

Nuova circolare dal ministero della Salute, ma chi aveva già prenotato la seconda dose la farà nella data prevista
Un flaccone di vaccino Pfizer-Biontech - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
Un flaccone di vaccino Pfizer-Biontech - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
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Un quarto degli italiani (15.191.302 persone) è vaccinato contro il Covid, gli immunizzati (prima e seconda dose) sono 6.580.520. Si accelera, «niente fiale in frigo», assicura il ministro degli Affari regionali Mariastella Gelmini che vede vicino - «nel giro di due settimane» - il traguardo del completamento delle categorie fragili. A fine maggio potrebbe così esserci il via libera al resto della popolazione. E si fa strada l'ipotesi di coinvolgere anche i minori nelle somministrazioni: il Canada ha autorizzato Pfizer dai 12 anni in su. Nel giro di un mese si esprimerà anche l'Ema.

A favorire la campagna è arrivata oggi una raccomandazione del ministero della Salute che allunga a 42 giorni l'intervallo tra la prima e la seconda dose di Pfizer (prima era 21 giorni) e Moderna (in precedenza 28) in modo da coprire nel più breve tempo possibile i non vaccinati. Nelle isole minori, poi, inizierà la vaccinazione di massa. Il commissario straordinario Francesco Figliuolo aveva annunciato tra 15 e 17 milioni di dosi in arrivo nel mese di maggio: 2,1 milioni di Pfizer sono in consegna da oggi, mentre altre 360mila di Moderna arriveranno domani nell'hub di Pratica di Mare. Il motore della campagna sale dunque di giri e gli effetti si vedono anche nel trend in calo dei morti e dei ricoveri. Si punta ora ad immunizzare nel più breve tempo possibile tutti i fragili, per poi aprire a tutti gli altri, al di là della fascia d'età.

Permangono tuttavia le differenze tra le regioni. Nella fascia 80-89 anni, ad esempio, si va dal 96% dei veneti che ha ricevuto la prima dose al 71,7% dei siciliani. Il Governo, ricorda Gelmini, ha dettato «regole ferree per la vaccinazione delle categorie più fragili. Nella stragrande maggioranza dei casi le stanno rispettando, chi decide di operare diversamente lo fa in maniera arbitraria. Dobbiamo correre tutti nella stessa direzione». Tra le criticità il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, segnala lo scarso appeal di AstraZeneca, con forniture rimaste nei frigoriferi. «Non c'è dubbio - spiega - che una comunicazione confusa ha fatto prendere paura ai cittadini. Però noi dobbiamo usare la chiarezza della scienza». 

Intanto, il presidente del Lazio Nicola Zingaretti annuncia che sabato prossimo si vaccinerà proprio con AstraZeneca. «È un segnale di speranza», dice. Ed il ministero della Salute ha diramato una circolare per spiegare che i soggetti che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca senza sviluppare trombosi rare «non presentano controindicazione per una seconda somministrazione del medesimo tipo di vaccino».

L'altra circolare della Salute - in seguito ad un parere del Cts - prolunga fino alla sesta settimana la somministrazione della seconda dose di Pfizer e Moderna. Questo perchè, si legge, «rimane una quota significativa di soggetti non vaccinati che, per connotazioni anagrafiche o patologie concomitanti, sono a elevato rischio di sviluppare forme di Covid-19 gravi o fatali». La priorità è dunque «coprire dal rischio il maggior numero possibile di soggetti nel minor tempo possibile».

Come cambierà la campagna dopo questa indicazione? Chi aveva già prenotato la seconda dose la farà nella data prevista; i nuovi appuntamenti potranno tenere invece conto della circolare. Saranno comunque le singole Regioni a valutare.

Capitolo isole minori: oggi la strategia della vaccinazione di massa è stata decisa nel corso di una riunione dei sindaci dei Comuni isolani con i ministri Gelmini, Speranza, Garavaglia, Cingolani, Carfagna, il generale Figliuolo ed il capo della Protezione civile Curcio. Alla fine il Commissariato all'emergenza ha fatto sapere che la priorità è quella di vaccinare progressivamente partendo dalle isole che hanno maggiori fragilità in termini di rischio epidemiologico e carenza di adeguati presidi sanitari. Tra le prime ad essere coinvolte saranno dunque piccole realtà come Capraia (arcipelago toscano), Salina, Alicudi e Filicudi (Eolie). Così, osserva il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, «diamo anche un bel segnale al sistema turistico e al mondo che siamo pronti».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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