Usa, scontri e proteste in molte città per l'uccisione di Floyd
Si fa col passare delle ore incandescente la situazione negli Stati Uniti, dove imperversano le proteste di piazza della comunità afroamericana scatenate dall'uccisione del 46enne Floyd a Minneapolis, nel Minnesota, che il poliziotto bianco Derek Chauvin, 44 anni, ha immobilizzato durante un arresto, tenendo il suo ginocchio sulla gola per 9 minuti.
Scontri e tensioni si registrano in varie città americane, a partire da Oakland e Detroit, dove si contano anche delle vittime. Nella ormai tramontata capitale dell'auto stelle e strisce in particolare è stato un 19enne a perdere la vita, colpito da spari esplosi a bordo da un suv all'indirizzo dei manifestanti. Nell'altro caso, invece, a morire è stato un agente di polizia.
Edifici sono stati dati alle fiamme, mentre tensioni si sono avute anche fuori dalla Casa Bianca, messa in lockdown dai servizi di intelligence, salvo poi scoprirsi che non si trattava di proteste connesse al tragico episodio di Minneapolis. Il Pentagono ha comunque messo in preallarme l'Esercito, circostanza che conferma il livello di tensione elevatissimo.
Quanto alla morte che ha scatenato quest'ondata di proteste, l'autopsia ha escluso che la causa del decesso di George Floyd sia stato il soffocamento: a chiare le circostanze sarà l'inchiesta in atto, ma già la famiglia della vittima auspica una ulteriore autopsia eseguita da esperti indipendenti. Il poliziotto incriminato, nel frattempo, è stato arrestato e deve rispondere di omicidio colposo: difficilmente potrà pagare la cauzione, fissata in mezzo milione di dollari, mentre la moglie, una ex reginetta di bellezza, lo bolla ora come un marito violento e ha già annunciato la richiesta di divorzio.
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