Una bresciana a Miami: «"Don't worry", così ci si prepara a Irma»
È giovedì mattina. Qua a Miami sono le 7. Mi sveglio perché il telefono, appoggiato sulla scrivania lontano dal letto, continua a suonare. Lo schermo mi avverte di una ventina di messaggi. «Stanno evacuando Miami», leggo. Oddio, dormivo così pesantemente che non me ne sono accorta?
Esco sul balcone e ritrovo il cielo azzurro del giorno precedente, 40 gradi e l'80% di umidità. Ormai, da quando sono qui, il rito mattiniero è semplice: controllare dov'è Irma, visitare il sito della Farnesina e video chiamare mamma e papà. Da quello che ho capito, in Italia, arrivano notizie allarmanti. Qua la vita, invece, va avanti tranquillamente.
Se chiedo dell'uragano Irma mi rispondo in coro: «Don't worry». Qualcuno ha assaltato i supermercati e le pompe di benzina, ma le stesse persone riempiono le strade (e le casse) di Miami Beach mattina, pomeriggio e sera. Forse Miami si sente intoccabile, non so. Ma sicuramente non è sprovveduta. Per questo a quel «Don't worry» rispondo sempre «be happy».
Possibile evoluzione prossime ore dell'uragano #Irma
— 3B Meteo (@3BMeteo) 6 settembre 2017
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