Trump si scontra con Twitter e minaccia di chiudere i social
La scure di Donald Trump si abbatte sui social firmando un ordine esecutivo che punta a ridurre la loro immunità legale esponendoli al rischio di cause, dopo che Twitter ha «corretto» per la prima volta due cinguettii del tycoon che equiparavano il voto per corrispondenza ai brogli. La mossa sarà sicuramente sfidata nei tribunali da giganti come Twitter, Facebook, Youtube e Google, che da mercoledì continuano a subire perdite a Wall Street.
La posta in gioco è altissima e riguarda gli argini alla disinformazione, la prerogativa di accertare i fatti in un’epoca dove il potere usa sempre di più i social per comunicare con l’opinione pubblica. A partire da Trump, che brandisce Twitter come arma politico-propagandistica a 360 gradi, seminando anche teorie cospirative e oltre 16 mila affermazioni false o fuorvianti da quando è in carica, secondo il resoconto dei media.
La battaglia, ennesimo test sui confini dei poteri della Casa Bianca, vede Twitter e Facebook su fronti opposti. «Abbiamo una politica differente da Twitter su questo, credo fortemente che Facebook non debba essere l’arbitro della verità di tutto ciò che la gente dice online», ha detto l’ad Mark Zuckerberg. «In generale le società private, specialmente queste piattaforme, probabilmente non dovrebbero essere nella posizione di farlo».
«Segnalare le informazioni errate non ci rende un arbitro della verità», gli ha risposto il numero uno di Twitter Jack Dorsey. «Continueremo a segnalare informazioni errate o contestate sulle elezioni a livello globale», ha aggiunto, spiegando che i tweet di Trump «potrebbero indurre le persone a pensare erroneamente che non è necessario registrarsi per ottenere una scheda elettorale. La nostra intenzione è collegare i punti di dichiarazione contrastanti e mostrare le varie informazioni in modo che la gente possa giudicare da sola», ha proseguito.
This will be a Big Day for Social Media and FAIRNESS!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) May 28, 2020
«Questo è un grande giorno per i social media e l’imparzialità!», ha twittato il presidente dopo aver minacciato di «regolamentare fortemente» o di «chiudere» i social, accusandoli di interferire nelle elezioni presidenziali.
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