Italia e Estero

«Troppo presto per la Fase 2, rischio seconda ondata di contagi»

Lo afferma la ricerca condotta dal gruppo del General Hospital di Pechino, coordinato da Wangping Jia
La Fase 2 in Italia, secondo gli esperti cinesi, è scattata con troppo anticipo - Foto Epa/Sedat Suna
La Fase 2 in Italia, secondo gli esperti cinesi, è scattata con troppo anticipo - Foto Epa/Sedat Suna
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Le misure messe in atto dall'Italia contro la pandemia sono state meno tempestive rispetto a quelle realizzate a Wuhan, e il 4 maggio potrebbe essere troppo presto per allentare le restrizioni. Lo afferma la ricerca condotta dal gruppo del General Hospital di Pechino, coordinato da Wangping Jia, e pubblicata sulla rivista Frontiers in Medicine. «L'Italia non è ancora nella fase finale dell'epidemia di Covid-19 e, se le restrizioni saranno allentate troppo presto, potrebbe arrivare una potenziale seconda ondata», ha rilevato Wangping Jia.

Gli autori dello studio sottolineano, però, che l'indagine ha alcune limitazioni, soprattutto legate al numero ridotto di test, i cosiddetti tamponi. È, infatti, probabile, precisano gli esperti cinesi, che il numero di persone infette in Italia e altrove sia più alto del conteggio ufficiale.
I ricercatori cinesi hanno confrontato la diffusione del nuovo coronavirus in Italia e nella provincia di Huan, utilizzando i dati raccolti dal 22 gennaio fino al 2 aprile dal Coronavirus Resource Center della Johns Hopkins University americana. Senza prendere in considerazione i tassi di mortalità, gli esperti hanno usato un modello matematico per valutare gli effetti di differenti misure di prevenzione dell'epidemia in diversi periodi di tempo.

«Nelle condizioni attuali - spiega Wangping Jia - la velocità di trasmissione del virus può essere modificata attraverso varie misure, come la protezione personale e l'isolamento e blocco delle città». Malgrado il numero di abitanti nella provincia di Huan e in Italia sia simile, circa 60-70 milioni, spiegano i ricercatori cinesi, «la portata dell'epidemia è differente da un luogo all'altro. Gli interventi tempestivi e rigorosi dei governi rappresentano, infatti, un fattore chiave per ridurre la diffusione dei contagi di Covid-19. Pensiamo che sia troppo presto per ridurre le restrizioni in Italia dal 4 maggio. L'esperienza cinese - concludono - dimostra che misure come individuazione e isolamento precoci di persone con sintomi, restrizioni del traffico e tracciamento medico potranno prevenire un'ulteriore diffusione del virus».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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