Test sierologici, a chi e quando: «A breve le linee guida»
È in dirittura d'arrivo, e si definirà a breve, la scelta dei target di popolazione su cui saranno effettuati i test sierologici a larga scala per avere un quadro della diffusione epidemiologica dell'infezione da SarsCov2.
A dichiararlo è il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli: «Stiamo definendo il dimensionamento campionario tenendo conto di vari criteri, tra cui quello dei profili lavorativi in relazione alle attività» più strategiche in vista della fase 2 della riapertura.
Per definire i campioni di popolazione sui quali andranno prioritariamente effettuati i test sierologici, ha spiegato Locatelli, «stiamo tenendo conto di vari criteri, tra i quali le fasce d'età, le aree territoriali anche sulla base della valenza epidemica, la differenza di genere uomo-donna, i profili lavorativi anche in relazione alle attività di maggiore valenza strategica».
I test sierologici dovranno rilevare quali soggetti hanno sviluppato anticorpi al nuovo coronavirus SarsCov2 e sono pertanto immuni, ciò anche in vista della Fase 2 di graduale riapertura del Paese partendo presumibilmente dalle attività e settori maggiormente strategici. Il fine è anche quello di arrivare ad un cosiddetto «passaporto di immunità» che potrebbe essere utilizzato anche quale criterio per il rientro lavorativo.
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