Strage di piazza Loggia, si allontana l'estradizione di Tramonte
Vuole restare in Portogallo. Là dove è giunto per rinfrancare lo spirito a Fatima, per essere ristretto in una cella all'indomani della sentenza definitiva di condanna all'ergastolo per la strage di piazza della Loggia.
Maurizio Tramonte, fonte Tritone negli atti dell'inchiesta e ancor prima in quelli del controspionaggio militare che teneva d'occhio i movimenti di estrema destra, ha presentato opposizione alla richiesta di estradizione presentata dal nostro Paese. Sarà il tribunale di Lisbona a dover decidere sul destino di Tramonte, che il 4 agosto compirà 65 anni. L'eventuale estradizione è probabilmente destinata a slittare in autunno.
Il legale portoghese che assiste Tramonte ha richiesto gli atti processuali, ai quali la Procura generale di Milano ha allegato anche rassicurazioni circa il fatto che Tramonte, pur condannato all'ergastolo, pena che in Portogallo non è prevista dal codice, potrà beneficiare di eventuali permessi. Ma l'avvocato di Lisbona a Tramonte avrebbe prospettato anche una ipotesi clamorosa: ove accolta, la sua opposizione all'estradizione, potrebbe tornare in libertà. Almeno in Portogallo. L'ergastolo finirebbe con il tradursi in un esilio a vita.
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