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Sindaci lombardi e Regione chiedono di fermare tutte le attività

La richiesta è stata inviata al Governo per limitare la diffusione dei contagi da coronavirus
La terapia intensiva del Civile - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
La terapia intensiva del Civile - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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«Nonostante gli sforzi importanti e straordinari in corso da settimane negli ospedali lombardi, non possiamo non affermare, con assoluta responsabilità e consapevolezza dell’importanza di tali parole, che senza ulteriori misure restrittive, corriamo qui seriamente il rischio di veder crollare il primo diritto di un sistema sanitario universale: il diritto alla cura per tutti». 

Lo scrivono in una lettera i sindaci dei Comuni lombardi, assieme alla Regione e all’Anci Lombardia, per chiedere «ulteriori misure per la nostra regione, capaci di ridurre maggiormente i contagi, nonché di consentire ai Sindaci coerente e maggiore capacità di garantirne il rigoroso rispetto». 

Al Governo si chiedono dunque:
« - La chiusura h24 per due settimane di tutte le attività commerciali e artigianali e dei mercati, (a titolo di esempio bar, ristoranti, gelaterie), consentendo il solo servizio a domicilio. Tali chiusure ad eccezione delle attività di generi alimentari;
- la chiusura degli uffici e servizi pubblici, salvo quelli che adottano la modalità di lavoro smart working e salvo il mantenimento delle funzioni essenziali, a titolo di esempio: servizi sociali, raccolta rifiuti, polizia locale; 
- la chiusura delle attività professionali e di impresa che non facciamo ricorso integrale allo smart working, salvo le attività ritenute fondamentali per la produzioni di beni e servizi primari (e le aziende a ciclo continuo e relativa filiera, purché adottino rigorosi controlli e presidi sanitari)».

Nella lettera si chiedono anche misure di sostegno economico per le attività coinvolte dalle ulteriori restrizioni, oltre a fondi per i Comuni, che «rischieranno di non riuscire ad ottemperare al dovere di mantenimento dei servizi di welfare, politiche educative e servizi di sicurezza, nonché a sostenere una minima, ma fondamentale ripartenza del tessuto economico commerciale delle città».

«Si richiede infine certezza di sostegno economico finanziario al trasporto pubblico», si legge in conclusione della lettera.

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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