Sequestrò Soffiantini, confiscata la casa ad Attilio Cubeddu
Confiscata dai Carabinieri del Ros, in esecuzione di un decreto della Corte d'Appello di Roma, la casa dove vivono in Sardegna la moglie e la figlia di Attilio Cubeddu, latitante dal gennaio 1997, quando, approfittando di un permesso premio, evase dal carcere nuorese di Badu 'e Carros dove stava scontando una condanna definitiva a 30 anni di reclusione per il sequestro della giovane Cristina Peruzzi, avvenuto nel senese nell'ottobre 1981.
Cubeddu, esponente di spicco dell'Anonima sarda, è inserito nella lista dei latitanti di massima pericolosità del Ministero dell'Interno. Nel 1997 fu tra i sequestratori dell'imprenditore manerbiese Giuseppe Soffiantini. Recentemente lo stesso Cubeddu, che a lungo si era vociferato potesse essere morto, ha chiesto e ottenuto per tramite dei suoi legali la revisione del processo per l'omicidio dell'ispettore dei Nocs Samuele Donatoni, ucciso a Riofreddo, in Toscana, nel corso di un conflitto a fuoco durante una consegna simulata di riscatto proprio nell'ambito del sequestro Soffiantini. Delitto per il quale Cubeddu è stato assolto dopo oltre 20 anni.
Il provvedimento di confisca riguarda un fabbricato di quattro piani, del valore stimato di circa 400mila euro, edificato su un terreno di oltre 500 metri quadrati ad Arzana (Nuoro),il paese d'origine del latitante. L'operazione, riferiscono i carabinieri, costituisce «l'atto finale di un lungo e complesso iter investigativo patrimoniale avviato nel 2008 e coordinato dalla Direzione distrettuale Antimafia della Procura di Roma la quale, concordando con l'ipotesi investigativa, ha ritenuto che l'immobile confiscato sia il frutto delle attività illecite condotte dal latitante».
L'Agenzia nazionale per l'amministrazione dei beni sequestrati alla criminalità dovrà occuparsi dell'acquisizione dell'immobile, ora abitato dalla moglie e dalla figlia di Cubeddu, per poi deciderne la nuova destinazione d'uso che, come previsto dalla legge, avrà finalità sociali o istituzionali.
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