Italia e Estero

Secondo l'Oms i guanti non servono, anzi sono pericolosi

Nelle nuove Faq, l'agenzia indica che potrebbero essere un potenziale veicolo di infezione e ne sconsiglia l'uso, anche al supermercato
I guanti secondo l'Oms non sono utili alla prevenzione della diffusione del contagio - Foto Epa/Sergey Dolzhenko
I guanti secondo l'Oms non sono utili alla prevenzione della diffusione del contagio - Foto Epa/Sergey Dolzhenko
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Secondo l’Oms i guanti non servono ai cittadini per contenere la diffusione del Sars-CoV-2. Anzi, sarebbero addirittura pericolosi. A pochi giorni dal cambio di posizione sulle mascherine, passate da «riservate solo agli operatori sanitari» a utili per prevenire il contagio da Covid-19, l’Oms ribadisce la sua posizione sull’uso dei guanti monouso, che vanno indossati solo da professionisti che lavorano in ambito medico o in particolari settori come l'alimentare, l'assistenza ai malati o le pulizie. Nella sezione Domande e Risposte sul sito web dell’agenzia, aggiornata il 7 giugno, i guanti non solo sono indicati esplicitamente come non utili, ma anche come potenziale veicolo di contaminazione.

Una teoria sposata anche da Pierluigi Lopalco, coordinatore della gestione dell'emergenza Covid in Puglia, che stamattina durante la trasmissione Agorà su Raitre ha sottolineato: «I guanti vanno usati in ospedale, altrimenti sono un pericolo di trasmissione per infezione». «Le mani - ha spiegato il docente di Igiene all'università di Pisa - le lavo ogni dieci minuti o le disinfetto. I guanti no. Quindi se indosso i guanti, dopo una o due ore si imbrattano, io continuo a toccare cose e, prima o poi, mi ci stropiccio gli occhi». Infatti, toccando una superficie infetta e poi portando le mani al viso, il virus potrebbe entrare in contatto con le mucose e di conseguenza favorire l’insorgere della malattia. Per non parlare del rischio di infettarsi anche solo mettendo e togliendo i guanti senza la dovuta attenzione, oppure smaltendoli in modo non adeguato o peccando di superficialità perché ci si sente psicologicamente protetti dal fatto di indossarli e poi si finisce per trascurarne la disinfezione.

Alcuni modelli di guanti hanno una forma che non garantisce l'isolamento delle mani - Foto Epa/Mariscal
Alcuni modelli di guanti hanno una forma che non garantisce l'isolamento delle mani - Foto Epa/Mariscal

L’Organizzazione mondiale della sanità «non raccomanda l'uso dei guanti» nei luoghi pubblici, nemmeno nei supermercati. Più efficace lavarsi bene e spesso le mani: «Migliorando sensibilmente le pratiche di igiene - conclude l'agenzia - i Paesi possono aiutare a prevenire la diffusione del virus del Covid-19». Un’indicazione che va in contrasto, ancora una volta, con quanto stabilito dalle ordinanze delle regioni italiane, in particolar modo la Lombardia. Secondo quanto stabilito nell’ordinanza n. 538, valida dal 4 maggio al 31 agosto, l’uso dei guanti usa e getta è tra le misure di sicurezza, insieme alla mascherina, previste su tutti i servizi di trasporto pubblico (treni, autobus, metropolitana, tram, navi ecc) e per i mezzi a noleggio, come i servizi di car o bike sharing. Guanti prescritti anche sulle funivie e sugli impianti di risalita, le cui regole sono state ribadite pochi giorni fa e comprendono «guanti monouso d’estate e guanti da sci in inverno».

I guanti sono raccomandati nei negozi di abbigliamento, sia per i clienti che per i commessi, così come per accedere alle botteghe alimentari e nei centri commerciali, dove a disposizione degli avventori ci deve essere sempre e comunque il gel disinfettante per le mani. Alcuni gestori, in modo autonomo, vietano per precauzione l’accesso a chi non li indossa.

Sono formalmente necessari invece al supermercato, come specificato anche nelle Faq del governo, dove si legge «è obbligatorio l’uso di mascherine e guanti per i lavoratori e quello del gel per disinfettare le mani e dei guanti monouso per i clienti dei supermercati». Quale tipo di guanti monouso non è specificato e spesso le conseguenze sono bizzarre. Capita non di rado infatti che si tratti degli stessi modelli che in precedenza si trovavano solo nei reparti ortofrutta, dunque larghi e per niente isolanti, che probabilmente le grandi catene hanno in magazzino e costano meno di quelli in nitrile. Ci sono arrivate addirittura segnalazioni di lettori che all’ingresso del supermercato hanno trovato sacchetti di cellophane convertiti a dispositivi di protezione individuale da indossare: inutili, perché non aderenti alla pelle e senza la possibilità di essere almeno sigillati all’altezza del polso.

Le linee guida dell'ufficio sport del governo prescrivono i guanti solo se non è possibile lavarsi le mani - Foto Epa/Panagiotis Moschandreou
Le linee guida dell'ufficio sport del governo prescrivono i guanti solo se non è possibile lavarsi le mani - Foto Epa/Panagiotis Moschandreou

Nelle linee guida dell’ufficio sport del Consiglio dei ministri si legge che nelle palestre e nelle piscine «al fine del contenimento del contagio, guanti monouso possono essere indicati in quelle situazioni in cui il lavoratore non ha accesso in modo frequente e agevole a gel igienizzanti. Tali dispositivi espletano la propria funzione protettiva solo se correttamente indossati e cambiati frequentemente, tipicamente al termine di ciascuna procedura di manipolazione». Tradotto, andrebbero gettati ogni volta che si tocca qualcosa o qualcuno. Questo potrebbe essere difficile, sia per questioni di approvvigionamento, ma anche di praticità. Per non parlare del fattore inquinamento, non trascurabile, che negli ultimi mesi ha registrato un aumento del consumo di plastica usa e getta.

 

 

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