Quirinale: quarta fumata nera, 166 voti per Mattarella
Mattarella (166 voti) ancora superstar e salvagente, assieme alla new entry Nino Di Matteo (56 voti) di un Parlamento in mezzo al guado del fiume in piena dell’incertezza politica. Un guado sempre più vicino alle cascate del punto di non ritorno dell’impatto con l’opinione pubblica che, dai social ai commenti radiotelevisivi e soprattutto ai sondaggi, si mostra insofferente e caustica nei confronti dei partiti.
Invece della scelta di un candidato condiviso, nonostante la girandola di vertici, riunioni, incontri e veloci scambi di opinione fra vertici e protagonisti delle forze politiche, nel giorno del quarto scrutinio, quando la maggioranza richiesta per l’elezione del presidente della Repubblica si abbassa a 505 voti, si è ripetuto il rito delle schede bianche da parte del centrosinistra e delle astensioni del centrodestra.
Astensioni per evitare eventuali concentrazioni di voti su candidati non concordati. «Non credo ci sia proporzionalità tra il numero dei vertici e i risultati» ha commentato sarcastico il Ministro del Lavoro Andrea Orlando. Tutti targati centrodestra i 433 astenuti, mentre le schede bianche rispetto ai precedenti scrutini sono precipitate a 261.
Draghi e gli outsider
Lo stallo odierno, secondo i boatos del Transatlantico, però sarebbe propedeutico alla svolta di domani. Svolta che potrebbe scaturire da un possibile nuovo faccia a faccia tra Matteo Salvini e Enrico Letta. Più incisiva ancora rispetto al terzo scrutinio la focalizzazione dei parlamentari sull’attuale Capo dello Stato che ha ottenuto 41 voti in più: come dire si scrive Mattarella ma si legge Mario Draghi. Assieme a quelle di Draghi sono in rialzo le chance degli outsider Sabino Cassese e Elisabbetta Belloni, dal 2021 direttrice generale del Dis, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza.
La new entry
Casini e Crosetto
Alcuni malumori anche all’interno dei dem, con l’ipotesi Casini, che non trovrebbe sponde in una larga fetta dei democratici, così come soluzioni analoghe che potrebbero mettere a repentaglio il governo e la stessa legislatura. Evidente anche la tensione Fratelli d’Italia e Lega dopo che ieri FdI si è smarcata puntando su Guido Crosetto che ha ottenuto 114 voti quasi il doppio del «bacino» di preferenze di partito. Secondo gli ambienti parlamentari il the day after del Quirinale si preannuncia comunque problematico tanto per Salvini quanto per Giuseppe Conte.
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