Pronti al collaudo: tir della Germani a Genova per il nuovo ponte
Sono arrivati a Genova i primi 30 camion della Germani, necessari per il collaudo del nuovo viadotto costruito dopo il crollo del ponte Morandi, il 14 agosto del 2018. I camion giunti nel capoluogo ligure da Brescia sono già stati riempiti di sabbia: ciascuno di essi deve pesare dalle 40 alle 50 tonnellate. Lunedì è previsto l’arrivo degli altri 37.
La procedura delle prove di tenuta, definite da Anas, Rina e PerGenova, prenderà il via domattina alle 10. I test daranno il certificato di collaudo, e quindi il via libera al nuovo Ponte di Genova. La «fase zero» delle prove prevede un primo transito in «formazione serrata» dei tir (un peso di circa 25mila tonnellate) a marcia lenta per permettere l'assestamento strutturale dell'impalcato. Poi, alcuni mezzi percorreranno, sempre a marcia lenta, la carreggiata nord e poi, a seguire, la carreggiata sud per testare la capacità di «torsione» dell'impalcato stesso. Infine è prevista la prova di frenatura: alcuni mezzi «pianteranno» i freni contemporaneamente in un punto definito per testare la capacità del ponte di sopportare grandi pesi in orizzontale.
Terminata la fase zero, si passa alle altre tre fasi che vedranno svolgersi le prove statiche: alcuni dei tir si posizioneranno in porzioni prefissate dell'impalcato per determinare specifiche sollecitazioni: il carico verrà aumentato gradatamente. Solo sulla campata da 100 metri saranno collocati tutti insieme. Una volta completati i test - i tecnici hanno a disposizione circa 6 giorni per completarli - i dati saranno elaborati da Anas e Rina, ente certificatore. A quel punto, se il nuovo Ponte di Genova avrà superato tutti i test, avrà il suo certificato di collaudo e sarà dichiarato pronto.
Intanto, nessuna polemica tra i tecnici di PerGenova per la notizia, pubblicata dal Sole 24 Ore, che il ponte potrebbe essere fuori norma per un più ristretto raggio della curva verso Savona che impone una diminuzione della velocità di circa 10 km rispetto alla curva originale. Il nuovo Ponte di Genova «è assolutamente a norma. Cambia la velocità di progetto su una curva perché il ponte è stato realizzato con "spalle" preesistenti», cioè innesti del tracciato che viene ricongiunto dal ponte «che esistevano già». Il problema dei limiti di velocità, che sulla nuova struttura si abbasseranno a 80 km/h verso Genova e a 70 verso Savona contro i 90 consentiti sul Morandi era già conosciuto dai tecnici di PerGenova, il consorzio che ha ricostruito il viadotto sul Polcevera. Ma era un problema «irrisolvibile - dicono - se volevamo rispettare i tempi di consegna e soprattutto considerati i "punti di vincolo". Quando è stato realizzato il Morandi, 60 anni fa, erano diverse le tipologie e le velocità dei veicoli. Inoltre, proprio sotto quei punti c'erano delle "interferenze" impossibili da eliminare. Se oggi rifaccio quelle curve, la velocità di progetto dev'essere per forza minore. Diciamo dunque che la velocità di progetto imposta è figlia del tracciato».
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