Italia e Estero

Prima giornata di consultazioni per Draghi: il totoministri

Un governo snello, europeista. Ci saranno diversi esponenti della task force guidata da Vittorio Colao
  • Prima giornata di consultazioni per Draghi
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Su un'auto dai vetri oscurati Mario Draghi, premier incaricato, ha lasciato stamattina la sua casa tra i boschi di Città della Pieve in Umbria per la prima giornata, a Montecitorio, di consultazioni con le forze politiche per un governo di «alto profilo», secondo gli auspici del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Un governo certamente europeista, con l'obiettivo di vincere la pandemia, garantire la campagna dei vaccini, rilanciare il Paese e spendere nel modo migliore le risorse europee. Al momento Draghi può contare sul sicuro appoggio di Pd, Iv, Leu e Forza Italia, oltre a quello di forze minori, mentre la spaccatura nel M5s e nel centrodestra (con Fdi ferma sul voto o al massino su un'astensione unitaria e la Lega in forse su un'apertura purchè si voti a breve) ancora non consente di dire quale maggioranza e quanto allargata appoggerà il governo. 

I tempi delle consultazioni

Cominciano oggi alle 15.30 le consultazioni del premier incaricato Mario Draghi con le forze politiche e si concluderanno sabato in tarda mattinata. Si parte con i partiti piccoli, da Azione e +Europa a Maie, Cd, Europeisti-Maie, Misto Camera, Nci, Cambiamo. Domani, dalle 11, è la volta delle Autonomie, di LeU, Iv, Fdi, Pd e Fi. Si chiude sabato dalle 11 con la Lega e M5S. Gli incontri hanno durata di mezzora o di un'ora a seconda del peso dei partiti.

Continuano gli appelli del Pd ai Cinque stelle - dopo la riunione di ieri con Leu e M5s - a non disperdere il patrimonio del percorso comune nel Conte bis e per un ingresso dei grillini nel governo. Tra i modelli dei governi tecnici del passato, i partiti auspicano che Draghi non scelga come Monti un esecutivo di soli tecnici, ma si ispiri allo schema misto di Ciampi, avvalendosi anche di ministri politici. Il premier incaricato farà la sua scelta tenendo conto della logica stringente dei numeri, quella stessa che ha sbarrato il passo ad un Conte ter. «Quando uno fa il suo lavoro è sempre sereno», ha chiosato intanto stamattina Giuseppe Conte entrando a Palazzo Chigi. 

Il Governo sarà un esecutivo snello, di circa 16 ministri, depurato dai dicasteri doppioni e formato, probabilmente da diversi esponenti della task force guidata da Vittorio Colao. Un dream team, come era stato definito, che aveva elaborato una serie di progetti per rendere il Paese competitivo e riavviare l'economia nel corso e soprattutto dopo la pandemia.

Piani e progetti che ora potrebbero rappresentare, assieme ai protagonisti di quel team, il volano di partenza del governo di ricostruzione presieduto dall'ex Presidente della Bce, che dopo aver salvato una prima volta Roma, e l'euro, acquistando il debito pubblico italiano, sorreggendo economicamente il Paese ed evitandogli il default, prova ora a rimettere in piedi l'Italia. Questo il quadro dei probabili Ministri: Affari Esteri- Elisabetta Belloni, Andrea Riccardi, Marta Dassù; Interno - Luciana Lamorgese; Difesa -Lorenzo Guerini; Giustizia- Marta Cartabia, Paola Severino; Economia - Roberto Gualtieri, Carlo Cottarelli, Fabio Panetta.

Sviluppo Economico e Infrastrutture - Vittorio Colao; Lavoro e Politiche sociali - Enrico Giovannini; Affari europei - Enzo Moavero Milanesi; Affari regionali - Sabino Cassese; Pubblica amministrazione e semplificazione - Roberto Cingolani; Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare - Costa; Istruzione, Università e Ric

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