Politkovskaya moriva 15 anni fa. Rischio prescrizione
Anna Politkovskaya moriva 15 anni fa, uccisa con quattro colpi di pistola mentre rincasava. Giornalista coraggiosa, volto conosciuto dai russi non solo per le sue inchieste scottanti ma anche per aver fatto da meditatrice nel corso della crisi al teatro Dubrovka, dove i terroristi ceceni presero in ostaggio 800 persone, divenne suo malgrado il simbolo di un’epoca, la prima Russia di Putin. Ecco, l’anniversario porta ancor più l’amaro in bocca perché ora scadono i termini della prescrizione e il mandante dell’omicidio potrà farla franca.
Nel 2014 i ceceni Rustam Makhmudov e Lom-Ali Gaitukayev furono riconosciuti dalla giuria come l’esecutore e l’organizzatore dell’omicidio di Politkovskaja e per loro scattò l’ergastolo: Gaitukaev è successivamente morto in prigione. I fratelli dell’autore materiale dell’omicidio - Ibrahim e Dzhabrail Makhmudov - sono stati condannati a 12 e 14 anni. Poi Dmitry Pavlyuchenkov, ex poliziotto di Mosca, colpevole di aver organizzato la sorveglianza della giornalista. Infine l’ex poliziotto Sergei Khadzhikurbanov, che fu indicato come l’intermediario: 20 anni di prigione.
Una girandola di sentenze che non arrivò a gettar luce sul dettaglio scuro: chi è il mandante dell’omicidio? Al giornale indipendente Novaya Gazeta si sono sempre detti sicuri che il caso possa essere collegato al capo della Cecenia, Ramzan Kadyrov, e che il Cremlino, per ragioni di convenienza politica, non abbia mai voluto andare fino in fondo.
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