Più di 400 ragazzi italiani con il Covid sono bloccati all'estero
Erano partiti per le vacanze e si ritrovano bloccati in albergo positivi al coronavirus. A Malta, a Dubai e a Ios. È quanto stanno vivendo più di 400 ragazzi italiani (435 per la precisione), che in queste ore rimangono fermi all’estero senza poter fare rientro a casa.
A nulla valgono le proteste dei genitori preoccupati. A Ios sono bloccati quindici veneziani che avevano scelto l'isola per festeggiare la maturità e che sarebbero dovuti tornare due giorni fa. I giovani si sono messi in auto isolamento e da quanto riporta l’Ansa le loro famiglie sostengono che le autorità greche non avrebbero fornito informazioni ai figli né alcun supporto logistico. I ragazzi (tutti con almeno una dose di vaccino già fatta) si sono allarmati quando una di loro ha iniziato ad accusare un leggero malessere e alcune linee di febbre. Si sono fatti i tamponi e in 5 sono risultati positivi. Le loro condizioni generali comunque sono buone e ogni giorno tengono al corrente le famiglie dell'evoluzione della situazione.
A Dubai sono bloccati altri 300 studenti italiani, vincitori di una vacanza studio organizzata dall’Inps in collaborazione con Accademia Britannica. Gli undici casi iniziali di contagio Covid sono vertiginosamente aumentati dopo i risultati del doppio tampone: attualmente i positivi sarebbero quasi 200. Non ci sono, comunque, casi di particolare gravità. La situazione viene monitorata dal Consolato Italiano a Dubai. È stato annullato il loro viaggio di ritorno previsto ieri, nel frattempo i ragazzi sono assistiti da una task force di medici e paramedici.
Altri 120 ragazzi italiani sono infine fermi a Malta in quarantena obbligatoria in un Covid hotel, senza adeguata assistenza secondo le famiglie. Con loro c'è anche Desirée, la sedicenne bresciana in quarantena forzata al Topaz Hotel di Bugibba.
Il caso è arrivato anche in Parlamento con un'interrogazione urgente della senatrice di Italia Viva Laura Garavini al ministro degli Esteri Luigi Di Maio, con la richiesta di attivarsi per i vari casi dei giovani bloccati all’estero. La Farnesina intanto ha invitato chi vuole andare in un paese straniero a «considerare che qualsiasi spostamento, in questo periodo, può comportare un rischio di carattere sanitario» e che nel caso in cui si risultasse essere positivi al virus «vanno seguite le norme disposte dalle autorità locali».
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