Paroli: «Forza Italia è pronta e in forma»
Dopo l’addio di Gelmini e Mattinzoli è il giorno di Adriano Paroli. Il nuovo commissario di Forza Italia tiene la prima conferenza stampa, che segue una mattinata di assemblee con gli amministratori azzurri a cui ha dovuto spiegare quali saranno i prossimi passi verso le elezioni.
Senatore ed ex sindaco di Brescia, Paroli si presenta con i tre consiglieri regionali, Barucco (ora sottosegretario), Carzeri e Tironi per chiarire immediatamente che c’è unità e soprattutto per dire che da qui alla primavera del 2023 il partito sarà in uno stato di mobilitazione permanente. «Adesso ci sono le Politiche, a inizio ottobre si dovrebbe eleggere il presidente della Provincia e a seguire Regionali e Amministrative». Insomma non c’è tempo da perdere guardando al passato, ma bisogna subito mettersi al lavoro per le Politiche imminenti
Il timore che gli amministratori possano lasciare il partito sembra scongiurato, ma in fondo la coordinatrice regionale lombarda Licia Ronzulli ha nominato Paroli anche con questo obiettivo: fermare eventuali emorragie e guidare gli azzurri in un anno decisivo dal punto di vista politico. Nuova fase. Nella sala rieccheggia più volte il concetto del «cambiare pelle», in effetti la dipartita di Mariastella Gelmini che per anni ha gestito in maniera militare il partito locale, con grande potere interdittivo, potrebbe portare ad un ricompattamento interno.
Paroli non le avrebbe parlato, ma ha interloquito con l’ex coordinatore provinciale Mattinzoli, «ci siamo sentiti per il passaggio di consegne». L’impressione è che per una parte del partito l’approdo del ministro agli Affari Regionali in Azione sia motivo di sollievo. Paroli non si spinge a tanto ma ribadisce: «Il partito c’è e siamo in forma». Il tema politico è quanto possano pesare gli azzurri tra Fratelli d’Italia e la Lega: «Il centrodestra l’ha fondato Berlusconi e ha saputo tenerlo insieme. E dopo il 25 settembre porteremo al Governo i nostri ideali, fondati sull’atlantismo e sull’europeismo declinato secondo le posizioni del Ppe».
Insomma, nessuna subalternità ai sovranisti e nessuna ingerenza da parte russa.
Candidati
Resta sullo sfondo la partita delle candidature. «Non se ne è ancora parlato - dice Paroli -. Per ora a livello nazionale si è discusso dei numeri degli uninominali per le singole forze. Nei prossimi giorni dovrò indicare le disponibilità territoriali al coordinamento regionale». L’unico ad oggi forse certo di essere ricandidato alle Politiche è proprio Paroli che dovendo ripensare il partito a livello territoriale nel dopo Gelmini avrà comunque i suoi grattacapi. I prossimi 9 mesi con tutte le scadenze elettorali per Forza Italia saranno decisivi.
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