Pandemia: Rt a 1,06 e oltre 3 milioni di contagi
Nuova crescita dei casi di Covid-19 in Italia, con una curva dell'epidemia che sta velocemente virando verso l'alto e l'indice di trasmissibilità Rt che torna a salire raggiungendo quota 1,06, mentre dall'inizio della pandemia si sono superati i 3 milioni di casi. È un quadro che va verso un netto e rapido peggioramento quello che emerge dall'ultimo monitoraggio settimanale della Cabina di regia. L'attenzione e le misure, avverte dunque l'Istituto superiore di sanità (Iss), devono essere massime poichè ci troviamo in un momento «critico».
Il peggioramento della situazione è confermato anche dai dati del bollettino giornaliero del ministero della Salute. In 24 ore i contagi registrati sono stati infatti 24.036, portando il totale a sforare i 3 milioni (esattamente 3.023.129) dall'inizio dell'epidemia, oltre un anno fa. Sempre molto alto il numero delle vittime: sono 297, a fronte delle 339 di ieri, e dall'inizio dell'emergenza sono morte 99.271 persone. Quanto al tasso di positività, si attesta al 6,3%, in calo di 0.4 rispetto al 6,7% di ieri, a fronte di 378.463 tamponi molecolari e antigenici effettuati nelle 24 ore. E si aggrava anche la situazione nelle terapie intensive e nei reparti ospedalieri, dove si conferma il trend in aumento dei ricoveri. Sono infatti 2.525 i pazienti in rianimazione per Covid-19, 50 in più rispetto a ieri, mentre nei reparti ordinari ci sono 20.374 persone, in aumento di 217 unità.
Attualmente, sono 9 - contro le 8 della scorsa settimana - le Regioni e Province autonome con un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica del 30%. Proprio l'occupazione delle terapie intensive rappresenta uno dei parametri di maggiore allerta, insieme all'Rt che, per la prima volta dopo 7 settimane, torna a collocarsi sopra il valore soglia di 1. Altro parametro con un trend critico è quello dell'incidenza: il monitoraggio settimanale indica infatti una incidenza nazionale che sfiora i 200 casi (194,87 ) per 100.000 abitanti, con una previsione di ulteriore peggioramento. Ma la soglia di incidenza pari a 250 casi/settimana per 100.000 abitanti, che impone il massimo livello di mitigazione possibile, è stata superata questa settimana già in cinque Regioni: Trento, Bolzano, Emilia-Romagna, Marche e Lombardia. Insomma, l'andamento dell'epidemia non lascio spazio all'ottimismo. C'è, ha avvertito il presidente Iss Silvio Brusaferro nella consueta conferenza stampa al ministero della Salute per l'analisi dei dati del monitoraggio, «uno scenario di progressione rapida della diffusione del virus in tutta Italia e ci avviciniamo alla soglia di allarme di 250 casi per 100mila abitanti, che rende necessarie misure tempestive». Il raggiungimento di tale soglia porterebbe, secondo quanto stabilito dall'ultimo dpcm, alla chiusura delle scuole. La misura può essere disposta dai Presidenti delle regioni o province autonome.
L'obiettivo, ha inoltre spiegato Brusaferro, «è anche riportare l'Rt medio sotto l'1 il più velocemente possibile», considerata la rapida diffusione delle varianti del virus SarsCov2: «In attesa della vaccinazione, il punto essenziale è fare in modo di contrastarne la diffusione. Cioè adottare rigorosamente tutte le misure di distanziamento e dove necessario innalzare le misure di mitigazione». Conseguenza delle varianti, anche un aumento dei focolai ospedalieri, mentre decrescono quelli nelle rsa ed i contagi diventano soprattutto intra-familiari. Il momento è «critico» rispetto alla tendenza dell'epidemia, ha sottolineato anche il direttore della Prevenzione del ministero della salute Gianni Rezza, ma «possiamo intervenire tempestivamente anche dando impulso alla campagna vaccinale». Intanto, Iss e Istat hanno pubblicato i dati sull'impatto dell'epidemia Covid sulla mortalità nel 2020', evidenziando come dall'inizio dell'epidemia e fino al 31 dicembre 2020 il contributo dei decessi Covid-19 alla mortalità per il complesso delle cause è stato, a livello medio nazionale, del 10,2%.
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