Italia e Estero

Palloncini bianchi per l'addio a Christian Corso

Celebrati a Ercolano i funerali del bimbo morto a tre anni. I primi dati sugli esiti dell'autopsia parlano di un decesso per polmonite
Christian Corso
Christian Corso
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Si sono celebrati, nella chiesa del Santissimo Redentore a Ercolano i funerali di Christian Corso, il bambino di tre anni morto poche ore dopo essere stato dimesso dall'ospedale pediatrico Santobono di Napoli

In una chiesa gremita, tanti amici e conoscenti gli hanno dato l'ultimo saluto stretti al dolore dei genitori Ferdinando e Carmela che, prima che fosse officiato il rito funebre, hanno letto un messaggio al loro «piccolo angelo» piena di commozione. 

Di fronte all'altare è stata posta la bara bianca sulla quale è stata adagiata una maglia granata della squadra di calcio «Ercolanese 1924», oltre a un fascio di fiori bianchi e una foto di Christian sorridente. Oggi è stato il momento del dolore. Nessuno spazio per le polemiche e commenti dopo le indiscrezioni sugli esiti dell'autopsia - effettuata ieri - in base alla quale il piccolo sarebbe morto per una polmonite. 

Per il suo decesso due medici sono stati iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo. «Cristian è adesso come un raggio di luce che dal cielo irradia pace, amore e serenità sui suoi genitori e su quanti gli hanno voluto bene - ha detto il sacerdote Valerio Piro nell'omelia -. Il suo non è un addio ma un arrivederci».

All'uscita la bara è stata salutata da un lungo applauso e da un lancio di palloncini bianchi. Su un muro vicino alla chiesa è stato affisso uno striscione della squadra sportiva dilettante Ercolanese 1924 con su scritto «Cristian vive. Quello che si prova? Non si può spiegare. Sei figlio di questa città e mai nessuno ti potrà dimenticare!». 

Lunedì 8 gennaio la salma giungerà alla chiesa della Visitazione di Maria Vergine a Bagnolo Mella, dove la famiglia di Christian si era trasferita tempo fa. Qui sarà celebrata una messa, mentre la tumulazione avverrà nel cimitero locale. 

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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