«Omicron, a gennaio potremmo avere 40mila casi al giorno»
«Nel giro di 4-6 settimane la variante Omicron in Italia avrà un peso importante, purtroppo è in grado di infettare anche chi ha fatto la seconda dose. Con la dose booster però c'è una protezione intorno al 70-80%».
La previsione è di una delle voci considerate più autorevoli nella platea dei virologi e degli esperti italiani, Andrea Crisanti, professore di microbiologia all'Università di Padova, e responsabile nella prima fase della pandemia della gestione dell'emergenza nella Regione Veneto. Una prospettiva tracciata ai microfoni di Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora.
«Con la variante Omicron e le misure in campo ora, vale a dire terza dose e regioni gialle, non mi stupirei se a metà gennaio arrivassimo a 40mila casi al giorno».«La variante Delta e quella Omicron sono proprio due virus diversi - ha spiegato l'esperto - e gli anticorpi sviluppati contro Delta non vanno bene con Omicron».
Del resto, la nuova variante preoccupa a livello planetario, con la Gran Bretagna che già è ai livelli di guardia e la Spagna che registra nella sola Madrid un'impennata del 60% dei contagi.
Mentre l'Europa cerca di trovare una quadra sulle regole per gli spostamenti e sul fronte Green pass, con Draghi che rivendica la durata di 9 mesi da attribuire al certificato per tutti i cittadini Ue sulla scorta del modello italiano, la variante è stata sequenziata per la prima volta anche nel Bresciano, nel campione prelevato l'11 dicembre ad una donna della Bassa.
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