Nuovo ricovero per Berlusconi, dimesso dopo tre giorni
Ancora un breve periodo di ricovero per Silvio Berlusconi, dopo quello di gennaio al centro Cardiotoracico del Principato di Monaco. Tre giorni di controlli al San Raffaele di Milano, da lunedì mattina al pomeriggio di oggi, per un «monitoraggio clinico di routine e l'adeguamento alla terapia in atto», necessari anche perché l'ex premier a settembre ha dovuto combattere contro una brutta infezione da Covid, che lui stesso ha definito «la prova più pericolosa della mia vita».
In mattinata è stato il suo legale, l'avvocato Federico Cecconi, a rendere noto ciò che non si sapeva, per informare in aula i giudici del processo sul caso Ruby ter: «Il dottor Berlusconi per problematiche di salute è da lunedì mattina ospedalizzato». Nel dibattimento, che vede imputato il leader di Fi e altre 28 persone, tra cui diverse «olgettine», e con al centro i reati di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza, la difesa negli ultimi mesi sta fornendo un «bollettino» costante sulle condizioni di salute dell'ex presidente del Consiglio. Allo stesso tempo, tuttavia, nelle ultime udienze ha sempre scelto, ovviamente su indicazione di Berlusconi, di non chiedere legittimi impedimenti e quindi rinvii, come invece era accaduto tante volte in passato, anche in altri processi. Il legale dell'ex premier, ad esempio, già il 27 gennaio aveva depositato certificazione medica nella quale si diceva che aveva bisogno di riposo «assoluto».
Oggi nessun documento ai giudici della settima penale (presidente Marco Tremolada), ma allo stesso modo nessuna istanza di aggiornare il processo. Un segnale, pare, di una linea più «morbida» nell'affrontare il processo, rispetto agli scontri degli anni scorsi. E se già in mattinata fonti di Fi facevano sapere che il Cavaliere sarebbe stato «dimesso a breve», più cauto era stato Cecconi a margine dell'udienza, parlando della necessità di qualche altro giorno di ricovero.
Nel pomeriggio, invece, l'ex premier ha lasciato il San Raffaele, lui che ha già superato un'operazione molto seria al cuore, nel giugno 2016, poi il coronavirus ed è stato ricoverato di recente per problemi di aritmia. A febbraio, inoltre, aveva anche avuto un piccolo incidente domestico: era caduto nella sua residenza romana.
Intanto, non viaggia certo spedito il Ruby ter, che riguarda presunti versamenti per milioni di euro, e fino al 2015, dall'ex premier alle ragazze ospiti alle serate del «bunga-bunga» di Villa San Martino e ad altri testi, affinché confermassero, secondo l'accusa, la versione delle «cene eleganti». Oggi avrebbe dovuto essere ascoltato il ragioniere di fiducia Giuseppe Spinelli, che si occupava di far avere i soldi alle giovani, ma ha presentato un impedimento. In aula, però, si è saputo, con un deposito atti di Cecconi, che una delle imputate, Giovanna Rigato, nel frattempo è stata mandata a processo a Monza (inizio il 15 maggio) per tentata estorsione ai danni dell'ex premier.
Come venuto a galla nel 2016, su denuncia dello stesso Berlusconi, avrebbe cercato di farsi dare un milione di euro minacciandolo di rivelare dettagli sui media. Due, infine, i testi dell'accusa sentiti oggi e su atti noti: uno, in particolare, ha parlato anche delle spese che poteva permettersi Karima El Mahroug (come una «borsa Chanel da 3400 euro») e dei suoi «investimenti tra il Messico e Dubai». Prossima udienza tra quasi un mese, il 21 aprile.
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